Testamento a favore di animali domestici: come fare e quando è possibile

Testamento a favore di animali domestici: come fare e quando è possibile

La legge italiana prevede la possibilità di fare testamento a favore di animali: ecco tutto ciò che devi sapere su come fare e quali sono i casi in cui si può procedere.

testamento a favore di animali
Come fare testamento a favore di animali (Foto Pixabay)

I nostri amici a quattro zampe ci donano affetto, gioia e tenerezza per tutta la vita: perché allora non pensare di ricambiare il loro amore inconzionato con un gesto in grado di ripagarli? Sono sempre di più le persone che scelgono di fare testamento a favore di animali domestici: una possibilità che l’ordinamento italiano prevede, seppur con alcune limitazioni specifiche.

Ad oggi, infatti, gli animali non possono essere considerati oggetti di diritto come accade per le persone fisiche e per quelle giuridiche, pertanto non è possibile intestargli in alcun modo la proprietà di un bene: esiste però la possibilità di far arrivare l’eredità ai nostri amici a quattro zampe istituendo come erede o legatario enti o associazioni che lavorano per la tutela degli animali, oppure in alternativa una persona di fiducia che utilizzerà i nostri averi a vantaggio di uno o più animali domestici da noi designati.

Vediamo più nel dettaglio come funziona la possibilità di fare testamento a favore di animali in Italia e in quali casi è possibile procedere affinché i nostri beni vengano utilizzati a favore dei 4 zampe successivamente alla nostra dipartita.

Testamento a favore di animali: si può fare, ma come?

Artrite nel gatto ama padrone
Artrite nel gatto: tutti i rimedi proposti dal veterinario (Fonte: Pixabay)

Mentre all’estero ci sono diversi Paesi in cui è possibile nominare come proprio erede universale un animale domestico, in Italia le disposizioni testamentarie a favore di cani, gatti e co. non sono ancora direttamente possibili: tuttavia, esistono varie possibilità per fare comunque testamento a favore dei nostri amati animali assicurandosi che le proprie volontà vengano rispettate perché legalmente riconosciute.

Come accennato in apertura, ci sono due possibili strade per fare testamento a favore del proprio animale domestico o, in alternativa, di animali abbandonati e bisognosi: la prima opzione consente di assicurarsi che il proprio cane o gatto (ma il discorso vale ovviamente per qualsiasi animale da compagnia) riceva le cure più adeguate anche quando non ci saremo più, mentre la seconda possibilità rappresenta un vero e proprio gesto d’amore verso le creature più sfortunate e in difficoltà.

  1. Si può nominare con il proprio testamento un familiare o una persona di fiducia erede universale, apponendo una clausola precisa che lo vincoli all’obbligo di accudire uno o più animali domestici specificatamente indicati nel documento, seguendo le istruzioni specifiche in esso contenute.
  2. Se si lascia il proprio animale domestico alle cure di un’associazione o un ente che si occupano di tutela degli animali, si può destinare a tale realtà il proprio patrimonio in modo tale che l’eredità venga utilizzata per la cura del proprio animale, ma anche di tanti altri 4 zampe bisognosi.

Anche chi è amante degli animali, ma magari non ha potuto adottarne uno in vita, può scegliere la seconda opzione: ci sono tantissime onlus che possono essere indicate come beneficiarie nel proprio testamento. Nel caso di testamento a favore di associazioni o enti animalisti si può indicare un esecutore testamentario che si assicuri che le volontà di chi lascia la propria eredità vengano effettivamente rispettate.

Per lasciare i propri beni in eredità agli animali, bisogna scrivere di proprio pugno e firmare un testamento olografo ben preciso: alcuni esperti consigliano di scegliere la forma del testamento pubblico, che comporta maggiori costi ma allo stesso tempo offre maggiori garanzie. In ogni caso, la quota di patrimonio da destinare agli animali sarà sempre una parte dell’eredità, al netto delle quote riservate dalla legge agli eredi legittimari (coniugi, figli, dicendenti o ascendenti in linea retta).

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C.B.

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