Le tartarughe possono sembrare tutte simili, ma in realtà le differenze sono chiare tra le varie specie, soprattutto tra tartarughe di terra o di acqua. Scopriamo le caratteristiche di questo animale domestico.
Le differenze principali fra le tartarughe sono relative al loro habitat, la struttura fisica, e le necessità. Perché che il nostro animaletto rientri tra le tartarughe di terra o di acqua, l’importante è che viva bene con noi e abbia tutto il nostro affetto. Le tartarughe di terra sono principalmente erbivore e vivono totalmente sulla terra e hanno una durata media di vita di 60-80 anni, mentre quelle di acqua sono onnivore e vivono principalmente in acqua e occasionalmente si spostano sulla terra, con una durata di vita di 20-40 anni; la corazza di quelle di acqua è sottile, bassa e leggera mentre la corazza di quelle di terra è a cupola, spessa e pesante.
Al di là delle preferenze personali, ci sono alcune caratteristiche da tenere a mente quando vogliamo prendere con noi una tartaruga, scegliendo quindi quella più adatta a noi.
Le principali differenze tra le tartarughe di terra o di acqua sono legate a dove vivono. Il modo in cui si sono evolute per adattarsi ai loro habitat ha portato proprio alle differenze di cui stiamo parlando. Le tartarughe di acqua, a differenza di quelle di terra, vivono la maggior parte della loro vita in acqua e occasionalmente si spostano sulla terra, mentre quelle di terra vivono esclusivamente fuori dall’acqua.
A seconda delle specie di tartaruga d’acqua, alcune amano passare del tempo sulla terra magari per prendere un po’ di sole, o per ibernarsi d’inverno, o anche solo per deporre le uova come fanno le tartarughe marine. Inoltre, le tartarughe di terra si trovano in Africa, Asia e nelle Americhe. Quelle di acqua si trovano nelle Americhe e in Africa, mentre le tartarughe di mare si trovano principalmente nelle acque più calde, come negli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano.
Le tartarughe si somigliano nell’aspetto perché ci appaiono come delle lucertole che vivono in una corazza in cui rintanarsi per sicurezza. Ma se analizziamo meglio questi particolari animali noteremo differenze sostanziali nelle loro strutture. Partendo dalla corazza, la forma è diversa tra le specie: a cupola, pesante e spessa quella della tartaruga di terra, mentre è leggera e sottile quella della tartaruga d’acqua.
Queste differenze sono importanti perché una tartaruga d’acqua deve essere capace di muoversi liberamente in un ambiente acquatico, per cui ha bisogno di una struttura più agile. Una tartaruga di terra invece ha bisogno di una maggiore protezione dagli elementi ambientali e dagli altri animali.
Un’altra differenza importante è nella forma delle zampe, sempre derivata dall’ambiente in cui vivono. Le gambe della tartaruga di terra sono grosse, robuste e adatte a spostare sul terreno il peso della corazza, tanto da ricordare esteticamente le zampe dell’elefante. I piedi sono arrotondati con basi piatte, e alcune specie hanno degli artigli. Le tartarughe di acqua invece hanno zampe dritte, a volte piegate, ma comunque sottili, adatte a nuotare e muoversi in acqua. I loro piedi sono palmati, tranne che per le tartarughe di mare che ha delle vere e proprie pinne.
Per quel che riguarda l’alimentazione, come abbiamo detto prima le tartarughe di terra sono erbivore, con una dieta a base di vegetali freschi, frutta e fieno; possono mangiare occasionalmente insetti ma la loro dieta principale è vegetariana. Le tartarughe d’acqua invece sono generalmente onnivore a seconda delle specie, e possono mangiare insetti, mangime per pesci e vegetali.
Un altro importante aspetto che distingue le due specie è l’aspettativa di vita. Una tartaruga di terra può vivere fino a 150 anni con una vita media di 60-80 anni. Le tartarughe di acqua invece vivono in media fino a 20-40 anni, tranne quelle di mare che vivono anche fino a 60-70 anni.
Entrambe le specie depongono le uova e accudiscono i piccoli. La differenza è che la tartaruga di acqua seppellisce le uova e le abbandona, mentre una tartaruga di terra fa un nido che continua a proteggere durante l’incubazione e per qualche settimana dopo la schiusa.
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