La tartaruga Trachemys scripta scripta, famosa per il cartone animato Tartarughe Ninja. Vediamo le caratteristiche, l’habitat, la riproduzione e l’alimentazione.
La tartaruga Trachemys scripta, è la tartaruga più allevata in cattività. Viene solitamente venduta in età giovanissima e se ne sottovalutata la crescita (una femmina adulta può raggiungere i 20-30 cm di lunghezza) in quanto la necessità di una gestione ambientale ed alimentare adeguata.
Questo genera un’elevatissima mortalità dopo l’acquisto, oltre all’abbandono di esemplari adulti che logicamente si riproducono creando enormi problemi ai nostri ecosistemi palustri, ed in particolare alla testuggine palustre europea (Emys orbicularis) con cui competono dividendo il medesimo habitat.
Questa tartaruga Trachemys scripta scripta la possiamo trovare un po’ ovunque, anche grazie al famoso cartone animato “Le tartarughe Ninja”, che tra gli anni 1980 e 1990, ha incrementato le vendite di migliaia di esemplari, di questa specie.
Le dimensioni della tartaruga Trachemys scripta scripta sono variabili a seconda del sesso e delle condizioni di allevamento: in genere variano le proprie misure tra i 12 cm e i 28 cm. ll piastrone è di color giallo intenso e presenta due macchie, una per ogni scuto gulare anche se è facile vedere piastroni con diversi spot su vari scuti (frutto di ibridazioni).
Non presenta nessun tipo di cerniera ed è unito al carapace da un ponte osseo ben sviluppato. Il carapace presenta un colore verde brillante nei giovani ma con il passare del tempo i colori tendono a scurirsi fino ad avere esemplari con un carapace quasi nero. Gli scuti vengono sostituiti periodicamente. La testa ha dei disegni inequivocabili e presenta delle striature gialle più accentuate sopra gli occhi che con l’età tendono a scurirsi ulteriormente.
Riuscire a distinguere il sesso della tartaruga basta osservare che, i maschi presentano dimensioni minori, unghie anteriori molto pronunciate (fino a 3cm) per la danza di accoppiamento, coda con una base molto larga e l’apertura della cloaca posta nella sua estremità, in prossimità della punta, inoltre il piastrone si presenta concavo per facilitare l’accoppiamento.
Le femmine invece hanno dimensioni maggiori, le unghie delle zampe anteriori poco pronunciate, un piastrone piatto per aumentare lo spazio per contenere le uova, la coda sottile con la cloaca posta alla base di questa per aiutarla durante la deposizione delle uova. La tartaruga Trachemys scripta scripta si adatta molto bene ai nostri climi ed è possibile allevarla all’aperto tutto l’anno, escludendo le zone con temperature troppo rigide.
In cattività è possibile allevarle costruendo un laghetto di dimensioni minime 3 x 2 metri e con una profondità di almeno 1 metro con circa 30 cm di fondo fangoso o sabbioso. Per permettere alla Trachemys scripta scripta di passare indenne il letargo, bisogna fornirgli un’spaziosa zona di sabbia e terriccio giustamente inumidita per una eventuale deposizione delle uova.
È importante che sia in una posizione soleggiata tutto il giorno ma al tempo stesso è necessario creare delle zone d’ ombra. È comunque possibile mantenerle in casa in un acquaterrario adeguatamente attrezzato di dimensioni minime pari a 100 cm x 50 cm considerando una tartaruga adulta.
La temperatura dell’acqua compresa tra i 23 e i 27 gradi centigradi e di notte è opportuna una escursione termica di qualche grado. Sarà inoltre necessario dotare l’acquaterrario di un’area priva di acqua e costituita da sassi non taglienti o tronchi (ottime le radici di mangrovia) e una superficie pari almeno al 30% della superficie acquatica.
Il maschio della tartaruga Trachemys scripta scripta raggiunge la maturità sessuale quando il piastrone arriva ad una lunghezza di 9-10 cm, che avviene in genere a 5-6 anni di età; la femmina invece diventa sessualmente matura quando raggiunge una lunghezza di 15-20 cm in genere dopo i 6-8 anni.
La stagione riproduttiva varia secondo la provenienza geografica, ma in genere va da marzo a luglio. Durante il corteggiamento il maschio si pone davanti la femmina nuotando all’indietro e carezzando il volto con gli artigli. Se la femmina non accetta assume un atteggiamento di minaccia con la bocca spalancata, se invece accetta il rapporto dura 15-20 minuti e dopo un solo rapporto può produrre uova fertili per 3-4 anni.
La deposizione delle uova in genere avviene tra giugno ed agosto, dopo circa 30 giorni in un’area di terreno o sabbia umida vicino all’acqua e scava un nido di circa 10-15 cm di profondità. Le uova sono ovoidali e hanno un guscio flessibile; durante l’incubazione assorbono acqua, aumentano di dimensione ed il guscio diviene più rigido.
Le uova sono lunghe 3-4 cm, large 2-2,5 cm, di 6-15 g di peso; la lunghezza del periodo di incubazione dipende dalla temperatura, in genere schiudono in 60-90 gg, a volte la schiusa dell’ultima covata stagionale avviene dopo l’inverno o i neonati escono dall’uovo, ma passano l’inverno in ibernazione all’interno del nido. I piccoli alla nascita misurano 2-3,5 cm, e dopo circa un anno raggiungono le dimensioni di 3,5-5,5 cm.
In cattività è consigliata una incubazione artificiale delle uova mantenendo un’umidità del 70% e temperature comprese tra i 25 e i 32, abbassandola leggermente di notte. È importante che le uova non vengano girate dalla loro posizione originaria al momento della deposizione per evitare la morte dell’embrione.
In natura la tartaruga Trachemys sembra nutrirsi di di una varietà di cose: pesci, insetti, molluschi, vermi, piccoli mammiferi, girini, anfibi, alghe, piante acquatiche e piante sommerse. Questa tartaruga è una specie onnivora, trae il necessario apporto nutritivo da molti alimenti per cui è necessario che la dieta sia estremamente varia ed equilibrata.
Dalle osservazioni in natura si è potuto osservare, come da giovani siano quasi completamente carnivore variando saltuariamente con cibo di origine vegetale, mentre da adulte la percentuale di cibo vegetale tende ad aumentare. In cattività l’alimentazione deve essere comunque molto varia.
La tartaruga Trachemys scripta scripta può seguire una dieta a base di pesci d’acqua dolce vivi, morti o interi a seconda della taglia della tartaruga è opportuno integrare con altri alimenti come: insetti (grilli, lombrichi, cavallette, camole della farina), girini, piccoli invertebrati (chiocciole con guscio molto ricco di calcio) e cibi vegetali (tarassaco, cicoria selvatica, rucola, radicchio, lenticchie acquatiche, piante acquatiche di ogni tipo).
Per quanto riguarda i tempi di alimentazione, che sono importantissimi, gli esemplari giovani necessitano di un’alimentazione giornaliera con un giorno di digiuno, gli adulti possono tranquillamente essere alimentati ogni 3 giorni viso i loro tempi digestivi di gran lunga più lenti dei giovani.
Raffaella Lauretta
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