La tartaruga pelomedusa subrufa la piccola tartaruga dal collo a forma di “S”. Vediamo le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione.
Pelomedusa subrufa è una specie di tartarughe della famiglia di Pelomedusidae, è una tartaruga semi-acquatica attiva durante la stagione umida delle piogge durante la quale sono frequenti lunghi spostamenti alla ricerca dei bacini o delle pozze adatti alla loro sopravvivenza.
Non è una formidabile nuotatrice e lo si capisce anche dalla forma del carapace. In natura se provocata emette un odore sgradevole, mentre in cattività non mostra mai questo aspetto.
E’ una specie sostanzialmente piccola e eccezionalmente raggiunge i 20 cm di carapace. Il carapace è di forma ovale e i colori, che vanno dal marrone all’olivaceo, dipendono in generale dalla sottospecie. La testa presenta spesso dei disegni simili a puntini.
Il collo molto lungo e sottile viene retratto a “s” e solo parzialmente. Il piastone, senza cerniere, può essere completamente uniforme, senza disegni, con un colore ocra ma in alcuni esemplari presenta colorazioni molto scure ed uniformi.
La distinzione dei sessi avviene in base alla coda: per i maschi sottile e lunga, per le femmine corta e piccolina. La tartaruga Pelomedusa subrufa è una tartaruga che non va in letargo e temperature troppo basse possono diventare fatali per questa specie.
Pelomedusa subrufa è diffusa in tutta l’Africa centro meridionale. Sporadici insediamenti sono rinvenuti anche in Madagascar, Yemen e Arabia Saudita. Pelomedusa subrufa olivacea vive nella fascia più settentrionale: dall’ Etiopia e Sudan fino alla Costa d’ Avorio, passando per il Camerun e Nigeria.
Questa tartaruga, vive principalmente in luoghi con precipitazioni scarse nei mesi invernali e concentrate nei mesi estivi che risultano abbastanza umidi, mentre gli inverni molto secchi. Occupa prevalentemente piccoli bacini stagnanti e raccolte d’ acqua occasionali che non tardano a prosciugarsi. Alcuni insediamenti invece sono stati ritrovati ad alta quota oltre i 3000 metri.
In cattività può essere allevato in un acquaterrario con una vasta area asciutta ma è preferibile non tenerla all’aperto, meglio predisporre un’acquario dove la temperatura dell’acqua dovrebbe essere piuttosto alta e tra 26 e 30 gradi centigradi.
Disporre una grande area asciutta (parte non sommersa di almeno 1/3 del serbatoio) costituita da pietre non affilate, tronchi, radici e / o sabbia. una lampada di calore da orientare sulla spiaggia per ottenere da 30 a 32 gradi necessari per la termoregolazione della tua tartaruga.
Un’illuminazione UVB al 7% da 10 ore a 12 ore al giorno, specialmente per gli esemplari giovani e una pompa esterna. Per quanto riguarda la riproduzione i maschi raggiungono la maturità sessuale più rapidamente delle femmine.
In una sola volta la tartaruga può deporre circa 15 uova, ma per far si in cattività la tartaruga ha bisogno di avere a disposizione del terriccio leggermente inumidito e smosso alto circa 20 cm e largo altrettanto, con un’umidità intorno al 70% e temperature comprese tra i 27 e i 32 con eventuali lievi abbassamenti notturni.
Le uova a seconda della temperatura impiegano dai 70 ai 90 giorni per schiudersi. Le uova fino ad allora non dovranno essere girate dalla loro posizione originaria al momento della deposizione onde evitare la morte dell’embrione.
Per il benessere della tua tartaruga è necessario basare l’alimentazione su una dieta variata. I giovani esemplari richiedono un’alimentazione giornaliera con un giorno di digiuno a settimana, gli adulti possono essere nutriti ogni 3 giorni a causa del loro tempo di digestione molto più lento rispetto ai giovani.
Assumendo cibi poveri di vitamine e calcio e’ importante che il pesce venga somministrato intero con tutte le interiora, ricche appunto di vitamine e che il cibo venga regolarmente spolverato con del carbonato di calcio.
Ma sarà utile aggiungere altri alimenti ben accetti: girini, piccoli invertebrati (chiocciole con guscio molto ricco di calcio), molluschi, gamberetti d’ acqua dolce. È buona norma lasciare sempre a disposizione un osso di seppia per fornire il calcio necessario.
È possibile fare delle integrazioni vitaminiche sotto consiglio veterinario che interverrà opportunamente dopo avergli spiegato la dieta adottata e la specie allevata. In natura il subrufa Pelomedusa è essenzialmente carnivora.
Si nutre di insetti e loro larve: zanzare, grilli marroni e neri, locuste vermi, lombrichi (ottimo apporto di nutrienti), vermi di fango rosso, farina di vermi, molluschi, lumache acquatiche dei generi Lymnaea e Planorbys (ricchi di calcio), piccoli crostacei e gamberi d’acqua dolce e pezzi di fegato di pollo.
Raffaella Lauretta
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