Che cos’è la tartaruga aliena e che caratteristiche ha? Tutti gli elementi che la rendono riconoscibile nei nostri stagni.
Pochi anni fa è stata ritrovata nelle acqua del Lago di Garda ma c’è il ‘rischio’ concreto che vi sia stata abbandonata e non vi sia arrivata da sola per caso. Ma quali sono le caratteristiche principali di una tartaruga aliena? Come la si riconosce nei nostri stagni e cosa si sa sul suo conto? Tutto quello che è importante sapere su questo particolare animale.
Nel luglio del 2018 i carabinieri del Nucleo CITES hanno ritrovato un esemplare di tartaruga dal guscio molle nel Lago di Garda. E’ proprio questa la sua principale caratteristica, che salta immediatamente agli occhi: il fatto di avere una corazza molto morbida.
Nota anche col nome scientifico di ‘Pelodiscus sinensis’, la creatura non ha di particolare solo la sua corazza, che per consistenza e colore non si distingue dal resto del corpo, ma anche un’altra caratteristica che la rende molto speciale: il naso a forma di proboscide!
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Se già state immaginando scenari da fantascienza, purtroppo dovremo deludervi: la tartaruga aliena non è di un altro mondo, ma viene definita così perché proviene da acqua molto lontane dal nostro territorio italiano.
Infatti è tipica dei fondali della Cina, Taiwan, Vietnam e Giappone; il suo habitat naturale? Le acque basse con un fondo sabbioso. Grazie ai terreni molli, riesce a sprofondare in essi senza farsi vedere, lasciando fuori solo la proboscide.
Di cosa si nutre? Generalmente di tutto ciò che riesce a cacciare, quindi alborelle (pesci di circa 15 cm di lunghezza), invertebrati, carpe e trote piccole.
Come riesce a procurarsi da mangiare? Grazie alla sua proboscide, che emerge dal fondo sabbioso e cattura i vari ‘succulenti’ pasti all’improvviso, nascondendo il resto del corpo.
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E’ portatrice di malattie o infezioni pericolose per l’uomo? No, ma rappresenta comunque una minaccia per la fauna acquatica del nostro territorio.
Infatti trovarla nel Lago di Garda è stata davvero una sorpresa, benché il mistero si è risolto giustificando l’accaduto con l’ipotesi che qualcuno l’abbia acquistata e poi abbandonata illegalmente in quelle acque.
E se da una parte essa rappresenta una minaccia per il nostro ecosistema, dall’altra rischia di frenare l’evoluzione della sua stessa specie, poiché è inserita nella lista rossa della IUCN come ‘animale vulnerabile’.
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Antonio D’Agostino
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