Cane e gatto? No, grazie! Ora anche le tarantole sono tra gli animali domestici più scelti. Tutto quello che c’è da sapere e consigli sulle specie.
Chi ha detto che solo cani e gatti rientrano a pieno titolo tra gli animali domestici più adottati? A quanto pare moltissime persone non hanno assolutamente paura né ribrezzo nell’avere in casa una tarantola, anzi le trovano addirittura irresistibili! Ma non sono tutte uguali: ecco perché è importante scegliere quella giusta tra le specie più adatte a vivere in casa. Tutto quello che c’è da sapere sulla loro cura e come tenerle in casa.
Che esperienza hai con le tarantole? Sei appassionato di questa specie di aracnidi e sei molto informato sul significato della tarantola? E’ bene informarsi prima di adottarne una come animale domestico, poiché non è certo un essere vivente come tutti gli altri. Alcune specie richiedono una particolare dimestichezza, mentre altre, come vedremo, sembrano essere fatte apposta per i principianti. Dopo aver scelto quella che fa al caso vostro, è importante valutare quanto spazio è a disposizione in casa.
Generalmente una tarantola non ha bisogno di molto spazio, addirittura per i cuccioli basta un flaconcino o un ambiente della dimensione di un bicchiere. Quando crescerà e farà la muta sarà tempo di abituarlo ad un habitat più confortevole. Oltre allo spazio è fondamentale anche considerare la fonte di calore da applicare al contenitore. Se le tarantole arboree necessitano di teche più alte e ingombranti, con dentro una struttura ad albero per l’arrampicata, quelle terrestri dovranno avere modo di scavare piccoli fossi a terra. Per le tarantole terrestri quindi sono consigliati i terrari della capacità di circa 20 litri e, una volta cresciute, a quelli di 80 litri. Una volta che avrete preso dimestichezza con le tarantole, noterete che esse si feriscono molto facilmente, spesso anche prima di essere vendute. Altre invece possono essere infettate da parassiti.
Una volta che avremo scelto la teca più adatta per la nostra tarantola dobbiamo imparare a maneggiarla e a prendere confidenza con essa: non si tratta di una specie pericolosa, ma possono altrettanto far male e ferire. Non è pericolosa nel senso che non trasmette malattie a persone o ad altri animali domestici.
Il passo successivo riguarda il suo addestramento: le tarantole hanno una limitata capacità di assorbire informazioni o assimilare modelli da ripetere. Uno dei pochi comandi che possono memorizzare è quando viene lasciato loro del cibo nella teca, anticipando l’operazione con tre colpi sul vetro del terrario. La tarantola dovrebbe presto collegare il rumore della ‘bussata’ al cibo e quindi uscire dalla tana. In particolare le femmine della specie sono abituate a stare sole, quindi non hanno necessariamente bisogno di una compagnia maschile. Anzi, a meno che non si trovino in un periodo fertile per l’accoppiamento, la convivenza non è quasi mai gradita.
Una volta bypassata l’idea di un cane o un gatto come animale domestico, è bene scegliere la tarantola che fa al caso nostro. Oltre a farci rassicurare dal negoziante sul suo perfetto stato di salute, è bene informarsi sulle specie più tranquille. Se la tarantola, ad esempio, è nascosta in un angolo rannicchiata su se stessa, potrebbe essere anziana e prossima alla morte. Oppure se è a zampe in su è probabile che sia prossima alla muta e dunque sta per crescere.
Tendenzialmente le tarantole non richiedono molte cure e attenzioni. Quelle di grandi dimensioni, benché più affascinanti e imponenti, sono spesso aggressive e non sono le più adatte a chi non ha alcuna dimestichezza con questa specie di aracnidi. Per quanto riguarda i costi, è bene fare delle ricerche di mercato prima di acquistarne una: alcune sono molto economiche, altre invece molto costose.
Tra le specie più adatte ai principianti vi sono sicuramente l’Avicularia Avicularia, l’Aphonopelma Seemanni, la Grammostola Rosea, la Brachypelma Albopilosum, la Brachypelma Smithi: si tratta di esemplari docili che non richiedono particolari attenzioni.
Quelle che richiedono già una certa esperienza sono invece la Theraphosa Blondi, l’Haplopelma Lividum e la Pterinochilus: esse sono particolarmente aggressive e difficili da gestire. In particolare l’Haplopelma e la Poecilotheria sono estremamente velenose: la ferita di una di queste provoca prurito e gonfiore, oltre a un fastidiosissimo dolore. Tra i soggetti allergici vi è il rischio anche di difficoltà di respirazione e asma, ma anche attacchi cardiaci. Ecco nel dettaglio alcune specie di tarantole particolarmente consigliate come animali domestici.
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F.C.
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