Il tapiro è spesso rappresentato nel cinema e nel mondo dei cartoni animati, per le sue caratteristiche e il aspetto bizzarro.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali.
Non saremo né i primi né gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale simile al maiale ma è parente stretto del cavallo e dell’ippopotamo.
Il tapiro è l’unico genere dell’omonima famiglia di mammiferi (i Tapiridi) oggi esistente.
Appartiene all’ordine dei Perissodattili (gli ungulati a dita dispari).
Possiede un corpo rotondeggiante e tarchiato, con un peso di circa 225 a oltre 300 kg, una lunghezza testa-tronco che varia da 180 a 250 cm, un’altezza al garrese che varia da 75 a 120 cm.
La caratteristica principale di questo animale, è la proboscide, come se fosse un elefante, formata dall’unione tra il labbro superiore e il naso.
Per quanto riguarda la testa risulta piccola rispetto al corpo ed è allungata e piatta con denti piccoli e simili a quelli dei primi mammiferi. Gli occhi anche sono piccoli, le orecchie ovali ed erette in alcune specie sono bianche all’estremità.
Le zampe sono sostanzialmente corte e sottili. Le specie americane hanno un mantello di colore grigio-brunastro, mentre il tapiro dalla gualdrappa del Sud-est asiatico è caratterizzato da una colorazione vistosa bianca e nera.
Il tapiro è un animale notturno, passa la maggior parte del giorno nel bosco a dormire, nel pomeriggio si sveglia per procurarsi il cibo.
Si tratta di un animale solitario e territoriale e spesso molto aggressivo tra simili. Solo durante la stagione degli amori maschi e femmine trascorrono un breve periodo insieme.
Lo si può incontrare nei pressi del mare fino ad un’altitudine di 4500 m.
Il tapiro copre un territorio vasto e vive in habitat diversi come: le foreste pluviali tropicali, ma anche nelle foreste umide di montagna. Esistono ben tre specie (Tapirus terrestris, T. pinchaque, T. bardi) vivono in sud, centro America, mentre il T.indicus vive nel sud-est asiatico.
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La maturità sessuale del tapiro avviene a circa 2-3 anni di vita.
Da questo momento in poi l’animale è fertile e durante il periodo degli accoppiamenti, si danno luogo a spettacolari riti per la riproduzione.
In pratica si inseguono in un veloce girotondo a rincorrersi, annusandosi i genitali e mordendosi zampe, fianchi e orecchie. Una volta avvenuto l’accoppiamento, la gestazione ha una durata di circa 13 a 14 mesi e una volta terminata, la femmina darà alla luce un cucciolo e raramente saranno due.
Alla nascita si presentano con una pelliccia marrone rossastra e macchie e strisce bianche, e questo è il caso in cui la natura viene incontro rendendo i piccoli facilmente mimetizzabili nelle luci e nelle ombre della foresta.
Solo verso i due mesi il mantello comincia a subire cambiamenti, fino ad arrivare all’età di circa 6 mesi per assumere l’aspetto da adulto.
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L’alimentazione del tapiro è basata sull’erba, piante acquatiche, foglie e frutti.
Proprio per questo in Messico e in Sud America il tapiro è mal visto dai coltivatori, in quanto li ritengono colpevoli di diversi danni all’agricoltura locale.
Essendo poi anche un ottimo nuotatore trascorre molto tempo in acqua per mangiare, per rinfrescarsi e per eliminare i parassiti.
Inoltre utilizza l’acqua anche per nascondersi dai pericoli dei predatori e riesce a rimanere sotto anche per parecchi minuti. Sempre l’acqua lo aiuta per la digestione in quanto la stimola particolarmente e dove, come l’ippopotamo, il fiume è il luogo che utilizza per defecare.
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Raffaella Lauretta
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