Cosa sappiamo sulle caratteristiche del tapiro? E come è diventato il premio satirico della nota trasmissione ‘Striscia la Notizia’? Ecco cosa sapere.
A guardarlo potremmo facilmente pensare che la natura alle volte sia davvero molto particolare: si creano degli incroci tra animali davvero particolari. Uno di questi è di sicuro il tapiro che, con le sue caratteristiche, appare un animale davvero particolare e curioso. Merito forse anche della fama che ha conquistato col tempo nella nota trasmissione di Canale 5, il tg satirico Striscia la Notizia che, regalandone un esemplare in oro, ‘premia’ coloro che si sono distinti per qualche figuraccia o cattiva azione. Ecco dunque cosa c’è da sapere sul tapiro e tutte le curiosità su di lui.
Oltre al suo muso caratteristico e alla popolarità acquisita grazie alla Tv, del tapiro abbiamo una serie di notizie che lo hanno portato ad essere uno degli animali più particolari in natura. Il tapiro ha origini molto antiche e potremmo, a ragione, definirlo un animale preistorico: la sua presenza sulla terra pare sia accertata già nell’Eocene, un periodo geologico compreso tra 58 e 27 milioni di anni fa. Naturalmente le specie che si sono evolute e sono presenti ai giorni nostri sono poche e si possono raggruppare in quattro: tapiro di montagna, tapiro di Baird, tapiro americano e tapiro dalla gualdrappa. Solo quest’ultimo è diverso dagli altri per il colore del manto bianco e nero, mentre tutti e tre gli altri sono sul marroncino.
La sua gravidanza dura più di un anno, tanto da sfiorare i 14 mesi: al parto daranno alla luce un solo cucciolo. Questo è uno dei motivi per i quali pare che questo animale sia a rischio di estinzione. Infatti sono troppo lenti nel riprodursi e questo fattore, unito alla lunga gestazione, alla deforestazione e agli abusi delle popolazioni nei luoghi da loro abitati e le attività di caccia, mettono a rischio la loro vita.
Le loro dimensioni sono davvero notevoli: 300 kg di peso che però non appesantiscono più di tanto l’animale. Infatti lo vedremo sempre arrampicarsi su di un albero alla ricerca di un frutto e non si tireranno indietro per proteggere se stessi, le femmine e i cuccioli della loro specie in presenza di pericoli e minacce. Amano vivere la notte, mentre la mattinata è fatta per dormire e il pomeriggio per andare alla ricerca di cibo. A tal proposito pare che il tapiro si nutra di frutta e semi, aiutandosi con la sua proboscide molle e flessibile.
Quali benefici apporta la presenza di questo particolare animale, a metà tra un cinghiale e un formichiere? I due animali naturalmente non sono presi a caso poiché dal primo sembra aver ereditato il corpo goffo e poco slanciato, e dal secondo il muso lungo. L’importanza eco-biologica dell’animale gli ha fatto guadagnare l’epiteto di ‘giardiniere della foresta’. Il soprannome si riferisce al fatto che il tapiro, dopo aver mangiato frutta, fanno i loro bisogni e in questo modo spargono i semi della frutta appena digerita. In questo modo è come se coltivassero il terreno fertile e aiutassero la vegetazione a fiorire (Leggi qui: Il suo aiuto è prezioso per le foreste: si tratta del tapiro, sottovalutato da molti).
Cosa accompagna la fama del tapiro fin dai tempi remoti? Prima che la trasmissione di Canale 5 lo rendesse così popolare, vari modi di dire hanno messo in luce le caratteristiche che hanno reso celebre il tapiro. Pensiamo che in Brasile, la parole ‘tapiro’ è l’equivalente di ‘asino’ che usiamo in Italia. La sua simpatia e la sua capacità di mimetizzarsi per sfuggire ai predatori nelle foreste sono due elementi che lo hanno portato ad essere l’animale che ‘vuole fare il furbo’: infatti la fama televisiva ha comunque sempre una connotazione negativa.
Infatti solitamente il tapiro d’oro, ‘premio’ della suddetta trasmissione, è il simbolo di un misfatto per il quale sono ‘premiati’ i destinatari della riproduzione dorata dell’animale. Non tanto per la furbizia quindi e la sua capacità di passare inosservati ai predatori, quanto perché chi riceve questo premio dovrebbe sentirsi in colpa e pentito di ciò che ha fatto. Quando si è tristi si dice che si ha ‘il muso lungo’, esattamente come quello del tapiro. Sebbene non tutti reagiscano bene alla pubblica figuraccia, i premiati dovrebbero mortificarsi e assumere l’atteggiamento dell’animale.
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F.C.
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