L’uccisione del lupo M75 ha scatenato come prevedibile un enorme vortice di polemiche e proteste da parte degli animalisti. Il fatto è avvenuto in Svizzera, dove il predatore si era reso protagonista di decine di uccisioni di pecore ed altri animali da reddito al punto da persuadere le autorità ad abbatterlo. Una scelta che, malvolentieri, alla fine sembra essere stata condivisa anche dal WWF elvetico, il quale ha parlato di totale inutilità del ricorso contro questo provvedimento crudele ma per certi versi inevitabile.
La scelta di uccidere M75 era giunta lo scorso 22 marzo da parte dei cantoni dei Grigioni e del Ticino, ed inizialmente il WWF Svizzera aveva alzato la voce contro tale provvedimento riservandosi anche la possibilità di adire le vie legali per far valere i diritti del controverso lupo. Ma su quest’ultimo gravavano i massacri di ben 40 pecore commessi tra il 21 gennaio e l’8 febbraio di quest’anno nelle valli Bregaglia, Mesolcina e Leventina. La legge federale elvetica prevede la contemplazione dell’abbattimento per esemplari di predatori particolarmente pericolosi che superano la quota simbolica di 25 animali da reddito uccisi nell’arco temporale di un mese.
M75 ha impiegato la metà del tempo avvicinandosi al doppio delle vittime, e ad esso viene attribuita anche una ulteriore aggressione avvenuta in Val Surselva. WWF Svizzera questa volta non ha potuto fare niente, ammettendo a sua volta la pericolosità dell’animale, ma si augura che casi simili non avvengano più punta semmai ad intensificare la protezione dei greggi rispetto alle attuali misure messe in atto.
La questione degli animali selvatici che creano scompiglio nei pressi dei centri abitati è un qualcosa che in tempi recenti ha interessato anche l’Italia, con in particolare un grosso esemplare di orso a creare scompiglio in Abruzzo ad inizio autunno. In relazione al rapporto tra i lupi ed i cani invece è stata effettuata di recente una particolare scoperta sul piano comportamentale.