La tartaruga può soffrire lo stress? Certamente, e le cause possono essere molteplici. Scopriamo insieme di quali si tratta.
Non è facile tenere lo stress a bada. Il lavoro, le faccende domestiche, gli impegni sono davvero tanti. E di tempo da dedicare a sé stessi non ne rimane molto. Ma il disturbo non è una prerogativa esclusiva degli esseri umani, anzi; ad esempio, anche la tartaruga può soffrire di stress. Le cause possono essere molteplici, e ad ognuna di esse corrisponderanno approcci terapeutici differenti.
Stress: conosciamo molto bene questa parola, entrata prepotentemente nelle nostre vite, vissute ad un ritmo sempre più sostenuto.
E ormai sappiamo che anche i nostri amici a quattro zampe, come il cane o il gatto, possono soffrire di stress; ma questo è difficile da immaginare, o meglio, da individuare in un animale come la tartaruga. Eppure anche il rettile può soffrirne. Le cause da cui origina il disturbo possono essere diverse.
L’ambiente è di norma la prima fonte di stress: il terrario per la tartaruga di terra deve essere scelto con accuratezza, facendo attenzione alle dimensioni, alle attrezzature che devono ricreare il suo habitat naturale, e alla posizione dove va collocato (in modo tale che fruisca della giusta quantità di luce).
Da non sottovalutare neanche la componente sociale nella quale va ad inserirsi la tartaruga: altre fonti di stress potrebbero essere un ambiente troppo piccolo rispetto al numero di rettili (sovraffollamento), convivenza tra individui non carattere ed indole poco compatibile, che potrebbe causare eccessiva competitività, ad esempio, anche per la contesa del cibo.
Perfino la mancanza di sufficienti nascondigli può essere fonte di stress per la tartaruga. Molto delicata, soprattutto nei piccoli di tartaruga, la fase di trasporto da un luogo all’altro, e soprattutto quella successiva di adattamento al nuovo ambiente.
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Di certo non è facile osservare i sintomi dello stress in una tartaruga. O almeno, non è semplice se cerchiamo gli stessi segni clinici che caratterizzano cane e gatto ad esempio.
Questo non vuol dire che non vi siano segnali a cui è possibile prestare attenzione. Anzi, sono piuttosto evidenti.
Un chiaro segno di stress è l’inappetenza del rettile: certo, il fatto che la tartaruga non mangia è ricollegabile a diverse patologie. Tuttavia va considerato che anche lo stress può causare il disagio.
Occorre fare altresì attenzione al comportamento dell’animale. Se il rettile passa troppo tempo rintanato nella sua tana o rifugio, allora potrebbe esserci un problema di stress. Il disturbo può far insorgere perfino patologie respiratorie, nonché causare l’indebolimento delle difese immunitarie.
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Insomma, lo stress nella tartaruga non va sottovalutato, per evitare che i sintomi, e le correlate conseguenze, si aggravino.
E poiché non è facile da individuare, soprattutto per chi non abbia una particolare dimestichezza ed esperienza con tali rettili, è opportuno recarsi con tempestività dal proprio veterinario di fiducia.
Sarà il professionista, dunque, con gli opportuni esami del caso, a diagnosticare l’eventuale stress della tartaruga. Risulterà però poi fondamentale comprendere le ragioni alla base del disturbo.
Ed in tale analisi sarà fondamentale anche l’ausilio del proprietario, che può fornire i necessari indizi al professionista per la diagnosi definitiva, conoscendo meglio di tutti la storia e le abitudini del rettile.
L’approccio terapeutico sarà differente, a seconda della causa da cui si è originato lo stress; d’altronde è la fonte del disturbo che va eliminata, al fine di favorire il ritorno di uno stato di normalità nel rettile.
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A. S.
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