La sterilizzazione del coniglio domestico è fondamentale, ma è importante sapere quando farla e perché. Ecco tutte le informazioni sull’operazione, con costo e consigli.
Se hai scelto di adottare un coniglio, sia maschio che femmina, è importante sapere quando, come e perché dovresti sterilizzarlo: la sterilizzazione è un’operazione importante per prevenire gravidanze indesiderate, ma anche alcune patologie gravi e dei problemi comportamentali tipici di questi roditori.
Molto spesso chi sceglie di adottare un coniglio nano o di qualsiasi altra razza pensa che la sterilizzazione sia un’operazione un po’ contro natura: nell’immaginario comune, il coniglio è un animale spesso accomunato alla riproduzione rapida e numerosa. In realtà, la sterilizzazione del coniglio andrebbe considerata come un’operazione di routine da effettuare sul nostro roditore domestico: vi spiegheremo il perché in questo articolo.
Il coniglio raggiunge la maturità sessuale molto precocemente: le razze più piccole possono essere pronte ad accoppiarsi addirittura già dai 3/4 mesi di età, mentre le razze grandi a 4/6 mesi e quelle giganti a 9 mesi.
Con l’arrivo della maturità sessuale, il coniglio inizia a manifestare una serie di comportamenti dettati dagli ormoni che possono essere poco piacevoli in un ambiente domestico.
Inoltre, bisogna sempre considerare che adottare un animale domestico comporta l’assunzione di una grande responsabilità: se non si è in grado di prendersi cura dei piccoli, non bisognerebbe mai rischiare una gravidanza indesiderata. Sono sempre più numerosi, purtroppo, i casi di abbandono di coniglietti non soltanto in estate: una vera e propria piaga che va combattuta e prevenuta.
Infine, esistono alcune patologie a cui vanno incontro gli esemplari di coniglio non sterilizzati: altra motivazione per la quale adoperarsi in tempi utili con un intervento di sterilizzazione risulta essere la scelta più sensata per il benessere del nostro amico a quattro zampe. Ma vediamo più nel dettaglio perché è importante sterilizzare il coniglio.
Dal momento in cui avviene il precoce raggiungimento della maturità sessuale, i conigli iniziano ad assumere dei comportamenti dettati dagli ormoni che possono essere scomodi e sgradevoli in casa: innanzitutto, sia le femmine che i maschi diventano molto territoriali e marcano il territorio con feci e urine. Il risultato è ovviamente una situazione poco igienica e insostenibile per un ambiente familiare domestico, dove magari vivono anche dei bambini.
I conigli maschi non sterilizzati tendono a sopperire all’assenza della femmina con altri oggetti, tentando improbabili accoppiamenti con scarpe, pantofole e anche con le persone che frequentano la casa.
Anche le femmine di coniglio, se non sterilizzate, possono assumere comportamenti poco piacevoli diventando aggressive per difendere la tana. In alcuni casi, le roditrici impediscono addirittura al padrone di pulire correttamente la conigliera.
Le conseguenze di una mancata sterilizzazione del coniglio sono anche e soprattutto di carattere medico e riguardano in particolare gli esemplari di coniglio femmina: una coniglia non sterilizzata rischia di contrarre varie tipologie di tumore e in particolare il cancro all’utero, alle ovaie e alle mammelle.
Inoltre, una femmina di coniglio non sterilizzata rischia gravi infezioni dell’utero come la piometra, ma anche aneurisma uterino e la cosiddetta gravidanza immaginaria, detta anche pseudogravidanza o gravidanza isterica. Questo fenomeno è causato da problemi di natura ormonale e comporta nella femmina la convenzione di essere gravida. Possono verificarsi sintomi di natura fisica e comportamentale, come l’aumento di volume di addome e mammelle o la preparazione del nido.
Si potrebbe pensare di aggirare il problema della sterilizzazione del coniglio adottando un solo esemplare o due esemplari dello stesso sesso: un’idea assolutamente sbagliata e controproducente! Il coniglio non è adatto alla vita in solitudine, né tantomeno a vivere con esemplari dello stesso sesso.
Non è una buona idea nemmeno tenere separati il coniglio maschio e la femmina non sterilizzati, allo scopo di impedire eventuali gravidanze: non si farebbe altro che causare e accrescere un sentimento di frustrazione negli animaletti, che possono sentire l’odore dell’altro sesso ma non finalizzare l’accoppiamento.
I conigli sterilizzati possono tranquillamente vivere felici e in coppia, evitando tristezza e stress derivante dalla solitudine e dalla mancanza di un compagno di vita a prescindere dalla riproduzione. Il coniglio, infatti, è un animale sociale e in grado di instaurare un profondo amore con il suo compagno o la sua compagna di vita e soffrirebbe nel non poterlo fare.
La sterilizzazione è un’operazione chirurgica vera e propria che va fatta esclusivamente da un veterinario esperto in materia di roditori. L’intervento è naturalmente differente a seconda che si tratti di un coniglio maschio oppure di una femmina. Nel caso di un coniglio nano, solitamente il prezzo dell’intervento si aggira sui 100/150 euro e il momento migliore per farlo è al raggiungimento della maturità sessuale: per sapere quando sterilizzare il coniglio è consigliabile affidarsi al parere del veterinario.
Vediamo quali sono i tipi di intervento di sterilizzazione del coniglio possibili.
La sterilizzazione del coniglio maschio è un intervento relativamente semplice e poco invasivo che prevede l’asportazione dei testicoli. La ripresa è rapida e indolore, ma bisogna controllare che il coniglio riprenda a mangiare, urinare e defecare regolarmente. Nelle 3 settimane successive all’intervento il coniglio resta ancora fertile e pertanto non deve avere contatti con una femmina.
Per sterilizzare una femmina di coniglio ci sono invece due tipologie di operazione chirurgica, entrambe più invasive e delicate. Si può procedere con un’ovarioisterectomia, con easportazione congiunta di utero e ovaie, oppure per un’ovariectomia in cui si asportano soltanto le ovaie. La prima alternativa, sicuramente un po’ più complessa, è adatta a conigliette giovani o adulte. La seconda può essere fatta solo su esemplari di età inferiore agli 8 anni. Anche nel caso della femmina è importante controllare che riprenda a mangiare, urinare e defecare regolarmente entro le 12/24 ore successive all’operazione.
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