Squilibrio calcio-fosforo nel cincillà, quando una dieta sbilanciata può determinare un problema e causare danni. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.
Quando si decide di accogliere in casa un animaletto di cui si conosce ben poco, è opportuno prendere in considerazione di istruirsi su ciò che può mangiare e quali possono essere le eventuali patologia che possono colpirlo.
Molto spesso le due cose sono legate, perciò una cattiva alimentazione può anche danneggiare l’organismo del vostro roditore oltre a causare delle carenze importanti.
Nell’articolo di oggi, ci occuperemo dello squilibrio calcio-fosforo nel cincillà, una condizione proprio dovuta alla cattiva alimentazione dell’animale.
Le cause di uno squilibrio calcio-fosforo nel cincillà sono da assoggettare ad una cattiva o inadeguata alimentazione del cincillà.
Il giusto rapporto alimentare tra calcio e fosforo è un requisito fondamentale per un’adeguata alimentazione e un buono stato di salute.
Laddove si verifica uno sbilanciamento di essi, i segnali che si evidenziano per lo squilibrio calcio-fosforo nel cincillà sono: forti spasmi muscolari degli arti posteriori, anteriori e del viso e ossa fragili che portano a fratture.
Per poter effettuare una diagnosi il veterinario, prima di tutto vorrà conoscere l’anamnesi dell’animale e tutta la sua storia, compreso l’elenco preciso degli alimenti che vengono somministrati.
Poi, attraverso test specifici, potrà osservare i valori di calcio e fosforo, testando i livelli nel sangue.
Successivamente, stabilita la diagnosi procederà con il trattamento, ovvero somministrando gluconato di calcio e integratori orali di calcio e fosforo.
Inoltre sarà fondamentale procedere con un’alimentazione idonea, ben bilanciata, con la giusta quantità necessaria di calcio, fosforo e vitamina D3 per risollevare il vostro cincillà.
Tutto questo sempre e solo sotto prescrizione medica è assolutamente sconsigliata l’automedicazione.
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Ricordiamoci sempre che questi animaletti hanno un organismo differente dal nostro e anche da quello degli animali domestici a cui siamo abituati (cani e gatti).
Ragion per cui gli alimenti che possiamo somministrare al cincillà non sono gli stessi che possiamo offrire ad un cane.
L’alimentazione corretta del cincillà deve contenere il 75% di fieno, il 20% di cibo secco (pellet) e cibo misto e il 5% di frutta e verdura.
Essendo poi molto delicato, tutto ciò che è nuovo nella sua dieta deve essere somministrato a poco alla volta.
Tutto sommato l’alimento di base per il cincillà è il fieno, come abbiamo potuto capire dalla percentuale (75%), ricco di fibra e cellulosa.
Tuttavia, non devono mancare nemmeno gli altri elementi utili per il suo organismo, compresa l’acqua che deve essere somministrata attraverso un abbeveratoio a goccia per cincillà.
Ciò che sarebbe meglio evitare nella dieta del cincillà, invece, sono: granturco, cavolo, lattuga, dolciumi, zuccheri, cocco essiccato e frutta zuccherata.
Perciò, attenzione sempre a ciò che si offre al proprio cincillà, in quanto diverse patologie di cui soffre questo animale sono legate all’alimentazione.
Il benessere di un animale, con un apparato digerente così particolare come quello del cincillà è strettamente legato alla sua dieta.
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Raffaella Lauretta
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