Splenomegalia nel furetto, una condizione che aumenta il volume della milza dell’animale. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.
Quando si fa la scelta di adottare un animale domestico di cui si conosce purtroppo ancora poco, sul trattamento e le cure che richiede, è bene informarsi sulle patologie che possono colpirlo.
Avere in casa un animale come il furetto, per quanto domestico e piacevolmente di compagnia, non è sempre semplice.
È importante conoscere i comportamenti e risalire ad eventuali problematiche di salute che possono colpirlo.
Nell’articolo di oggi, andremo a conoscere meglio la condizione che può verificarsi in questo animale, ovvero la splenomegalia nel furetto.
Vedremo cosa la causa, quali sono i sintomi che si possono manifestare e come curare l’animale.
Cause della splenomegalia nel furetto
La splenomegalia è una condizione che riguarda la milza che è un organo situato sul lato sinistro dello stomaco, aumenta il suo volume per via di un’infiammazione.
Purtroppo, cosa causi la splenomegalia nel furetto, ovvero il forte aumento di volume di quest’organo che si accompagna altri stati patologici, non è dato saperlo con precisione.
Molti studiosi sospettano che possa essere una stimolazione immunitaria.
In definitiva, le cause mediche della milza ingrossata nel furetto, nella maggior parte dei casi non sono direttamente correlate alla milza stessa, piuttosto il sintomo di un’altra malattia del furetto.
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Sintomi
Il furetto affetto da splenomegalia ovvero che ha la milza ingrossata può manifestare una grande varietà di sintomi.
Innanzitutto, può avere l’addome gonfio, quindi di fatto l’ingrossamento della milza è visibile anche esternamente.
Il volume può avvenire in modo uniforme o asimmetrico. Altri segnali sono:
- perdita di appetito e conseguentemente diminuzione del peso corporeo;
- diarrea;
- letargia;
- debolezza;
- stanchezza;
- collasso;
- vomito nel furetto.
Inoltre, potrebbe anche avere i linfonodi ingrossati e dei forti dolori addominali che lo fanno stare davvero malissimo.
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Diagnosi e trattamento della splenomegalia nel furetto
Davanti ai segnali appena elencati, non vi resta che trasportare il vostro animaletto, dal veterinario.
In questi casa, è necessario un controllo approfondito e tempestivo.
Per poter diagnosticare la splenomegalia nel furetto, il veterinario dovrà risalire alla causa scatenante.
Per fa ciò, dovrà procedere con una iniziale visita fisica e nel frattempo essere messo al corrente di tutte le informazioni in vostro possesso, quindi tutti i sintomi che il furetto manifesta e soprattutto quando sono apparsi per la prima volta.
Successivamente dovrà procedere con gli esami veri e propri:
- esame emocromocitometrico completo (emocromo), che determina la quantità dei globuli, i livelli dell’ematocrito, dell’emoglobina e diversi altri parametri del sangue.
- profilo ematico biochimico;
- analisi delle urine;
- radiografie e le ecografie addominali, utili per osservare la milza e gli organi circostanti, visualizzandone le anomalie.
Laddove ce ne fosse la necessità il veterinario potrà procedere anche con una agobiopsia, ovvero prelevare con un ago sottile un campione di fluido direttamente dalla milza per poi farlo analizzare in laboratorio.
Nella stragrande maggioranza dei casi, tuttavia, non è necessario prendere alcun provvedimento, ma limitarsi a tenere sotto controllo la condizione.
Se invece, l’aumento di volume è dovuto a processi patologici come tumori nel furetto, oppure la milza è talmente ingrossata da causare disagio al furetto, si può pensare di intercedere a livello chirurgico con un intervento chiamato splenectomia, per rimuovere l’intera milza o la parte interessata.
Quest’operazione è necessaria anche a rimuovere eventuali tumori o masse che si sono formati a causa del cancro.