L’incremento numerico di ungulati in diverse regioni d’Italia rappresenta da un lato una notevole risorsa per la nostra fauna selvatica ma solleva, al tempo stesso, il problema dei sinistri stradali causato dall’attraversamento di ungulati.
Sono stati collocati in questi giorni in alcune zone della Provincia di Sondrio, tra le quali lo svincolo del Tartano, nuovi cartelli luminosi con la sagoma di un cervo e la scritta “Attenzione, attraversamento animali selvatici”.
Numerose le altre zone in cui il fenomeno desta non poche preoccupazioni. L’agente venatorio Giorgio Gusmerini ha dichiarato che alcuni abitanti di Campovico, nel Comune di Morbegno, hanno segnalato la presenza di numerosi ungulati che quotidianamente cercano di attraversare l’asfalto.
Ad Ardenno Ä— in corso il progetto che prevede la nascita di un vero e proprio corridoio, i cosiddetti cavalcavia per animali diffusi in tutto il mondo, che faciliti il passaggio degli animali che, dalla Colmen, si spingono verso l’Adda per raggiungere la Bassa Valle.
Sono diverse le soluzioni vagliate negli ultimi anni per ovviare al problema: dalla drastica caccia ai cervi nella Colmen, a Dazio, al progetto denominato “Roadkill”. Quest’ultimo, da poco in azione in varie zone dell’Alto Varesotto, consiste in un sistema di sensori che capiamo da remoto il passaggio dell’animale attivando così un cartello luminoso per il conducente. In caso di mancato rallentamento, un segnale sonoro dissuade l’animale dall’attraversare il manto stradale simulando la presenza di cacciatori e cani da caccia.
E.S.