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Sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico: cause, sintomi e cura

Sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico, può interessare anche i piedi o le dita dei piedi. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.

(Foto AdobeStock)

La sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico, generalmente, si manifesta quando l’animale vive in ambienti non adatti.

Se questa condizione nel ratto, non viene trattata, l’area della parte del corpo interessata potrà sviluppare complicazioni, come: infiammazione e gonfiore, fino ad arrivare a cancrena, ovvero la morte e la decomposizione dei tessuti molli dell’animale.

Per fortuna, questa sindrome è relativamente rara nel ratto domestico e più frequente nei ratti di laboratorio.

Ma scopriamo quali le altre cause, i sintomi e il trattamento di tale condizione nel ratto.

Cause della condizione nel ratto domestico

Le cause della sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico sono molto semplici.

(Foto AdobeStock)

I motivi per cui si verifica questa condizione nel ratto domestico sono dovuti a:

  • bassa umidità;
  • ambiente ad alta temperatura;
  • gabbia posizionata tra le correnti di casa.

Ciò accade, a causa della mancanza di un adeguato apporto di sangue alla parte del corpo, risultante da una costrizione della coda o dell’arto, dove la parte del corpo al di sotto della costrizione cessa di ricevere sangue dal sistema circolatorio.

Sintomi

I segnali che si possono individuare nel ratto o topo affetto dalla sindrome, sono:

  • annerimento e/o desquamazione della pelle della coda, delle dita dei piedi o dei piedi (cancrena);
  • gonfiore della coda o dell’arto (piedi anteriori o posteriori);
  • morsi frequenti sull’area interessata.

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Diagnosi e trattamento della sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico

La diagnosi di sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico, solitamente il veterinario la determina già solo osservando i segni clinici che il roditore manifesta.

(Foto AdobeStock)

Tuttavia, arrivati dal veterinario, quest’ultimo vorrà essere messo al corrente della storia clinica pregressa dell’animale, fino al momento in cui ha manifestato i primi segnali.

Inoltre, per una corretta diagnosi, è fondamentale riportare anche la precisa posizione della gabbia del roditore, in quanto come abbiamo potuto leggere in precedenza, è una delle cause che genera la sindrome della coda ad anelli nel ratto domestico.

Stabilita la diagnosi, il veterinario procederà con la rimozione chirurgica di tutta o parte della coda, della punta o dei piedi.

Dopodiché, prescriverà antibiotici per prevenire lo sviluppo di infezioni batteriche secondarie e aiutare la guarigione della ferita.

Lo stesso trattamento verrà eseguito se la parte interessata non è la coda ma i piedi o le dita dei piedi in cancrena.

Inoltre, il veterinario prescriverà anche l’applicazione di antibiotici topici. Infine per una veloce ripresa, è necessario porre la gabbia del  topo in un ambiente calmo, per evitare traumi e stress.

Per evitare che sviluppi la sindrome, gli esperti suggeriscono di tenere un umidificatore nella stanza dove è riposta la gabbia del ratto, in modo che la sua pelle, gli arti e l’appendice della coda non soffrano a causa della bassa umidità e del troppo caldo (da 22 a 23 ° C massimo)

In generale, se non potete mettere altrove la gabbia, cercate di tenere sotto controllo il ratto, osservando periodicamente zampe, piedi e coda.

Ricordatevi che il ratto colpito dalla sindrome della coda ad anelli mostra la pelle di un colore blu o grigio malsano.

E prima che di arrivare a cancrena, l’area interessata si infiamma, si gonfia e si arrossa. Quando si verificano queste condizioni portate urgentemente il ratto dal veterinario.

 

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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