Dopo il ferimento grave di un esemplare di Aquila di Bonelli avvenuta nei giorni scorsi in Sicilia, la LIPU ha richiesto la chiusura immediata della caccia sia nella regione interessata che nel resto d’Italia, allo scopo di porre fino ai gravi episodi di bracconaggio riscontrati nelle ultime settimane. La Lega Italiana Protezione Uccelli fa riferimento anche al precedente dell’anno scorso che ha interessato l’Albania, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata dall’impallinamento di un magnifico esemplare di rapace: l’Aquila di Bonelli è una delle specie più esposte al rischio di estinzione in Italia con sole poche decine di unità su tutto il territorio nazionale.
L’uccello ritrovato e soccorso a Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, purtroppo non potrà più volare visto che un’ala è stata letteralmente sforacchiata, e le sue condizioni restano ancora gravi. Con tutta probabilità, fa sapere la LIPU, questo esemplare di Aquila di Bonelli fa parte del progetto del Gruppo Tutela Rapaci, partito in Sicilia nel 2012 e che vede nel bracconaggio la sua nemesi naturale.
Sempre nella stessa zona nei giorni scorsi sono stati trovati una cicogna nera uccisa ed una poiana ed un gheppio feriti, episodi che secondo la LIPU bastano a motivare la cessazione immediata dell’attività venatoria su larga scala; l’associazione inoltre farà ricordo alla Commissione Europea che ha già aperto una inchiesta sul bracconaggio contro l’Italia.
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