Come si può essere così indifferenti alla sofferenza di un essere indifeso, tanto più se si tratta di un cucciolo? Non c’è mai fine alla violenza, a quella gratuita e non ci sono limiti al sadismo di molte persone che non si fanno problemi a picchiare e torturare un animale. E’ quello che si è verificato in Nuova Scozia in Canada dove nei primi giorni di febbraio alcuni pescatori si son filmati mentre si divertivano a picchiare un cucciolo di foca, che hanno poi ucciso per pubblicare il filmato sui social.
Nel filmato si vede chiaramente il gesto intenzionale di un gruppo di uomini che se la sono presa con un cucciolo, una creatura di pochi mesi, che hanno accerchiato e poi tirata a bordo dell’imbarcazione. Il povero animale terrorizzato cerca di difendersi, agitandosi e cercando di mordere la boa che lo separava dagli uomini che, divertiti, urlavano, incitando la violenza: “Abbaia foca! Parla ragazzo”.
Non contenti di questa tortura psicologica, i pescatori hanno poi iniziato a sferrare una serie di calci al cucciolo fino a quando non hanno sentenziato la sua morte: “Uccidiamolo”. Nel video si sente la voce di uno dei pescatori che suggerisce di ammazzare il cucciolo con un’ascia per spaccare la testa in due. A quel punto, il video s’interrompe. Nei giorni successivi, i pescatori hanno pubblicato il video e la fotografia del cucciolo con la testa insanguinata, ormai privo di vita.
Il caso è rimbalzato suo media e segnalato al Dipartimento a Salvaguardia della Fauna Marina (DFO) che ha avviato un’indagine per individuare i responsabili. Il corpo del povero animale è stato trovato in un secondo tempo e i tre pescatori Mark Allan MacKenzie, Jay Alexander Jenkins e Brendon Dougles James Porter sono ora indagati.
Uccidere cuccioli di foca è vietato in Canada eppure c’è chi ancora si diverte a farlo in quanto il governo ogni anno consente un limite massimo di esemplari adulti che possono essere uccisi per la pesca. In questo ambito, è facile che siano presi di mira anche i cuccioli.
Uno dei pescatori, quello che ha pubblicato il filmato sui social, Mark Mackenzie, in un’intervista alla mittente locale CTV News ha giustificato l’azione dei compagni, spiegando che stavano esaminando le condizioni del cucciolo che era rimasto impigliato in un amo e per questo avevano deciso di mettere fine alla sua sofferenza.
Purtroppo, in realtà , si tratta di un’altra vittima della cattiveria di persone senza scrupoli che sono già note per precedenti. Non a caso, i tre pescatori avrebbero commesso in passato ben 17 infrazioni e oltre all’uccisione del cucciolo, due pescatori sarebbero inoltre accusati di pesca senza licenza.
Il processo a carico dei tre pescatori si aprirà il prossimo 3 aprile e per chiedere giustizia è stato creato un evento su Facebook, affinché non sia dimenticato l’orrore commesso:
Le persone che danno prova di sadismo non devono trovarsi in posizione di forza. […] Se questi individui se la cavano con una bacchettata sulle mani, questo tipo di comportamento viene incoraggiato, e finisce per danneggiare l’intera comunità di pescatori. Ecco perché BISOGNA parlare di crimine e agire di conseguenza!”
Più che caccia alle foche, adesso sui social è una caccia ai pescatori sadici nella quale gli utenti non stanno dando tregua e a tutti coloro che hanno lasciato dei commenti positivi sotto al filmato.