La setticemia nel cincillà, è una malattia infettiva che causa batteri e tossine nel sangue dell’animale. vediamo le cause, i sintomi e la cura.
Il cincillà è un piccolo roditore originario del Sud America, più precisamente della zona delle Ande. Attualmente, molto diffuso e popolare come animale domestico nelle famiglie di tutto il mondo.
Ad oggi, è ritenuto una buona alternativa a chi per spazio non può permettersi un animale più grande.
Occorre però essere consapevoli, che il cincillà, proprio come un cane o un gatto, necessità di attenzioni e cure.
Molto spesso, questo è un punto che si sottovaluta e per tale motivo non tutti conoscono le necessità e le eventuali patologie che possono colpire questo simpatico e dolce roditore.
Proprio per questo, nell’articolo di oggi, andremo a sottolineare l’importanza della cura di questo animaletto, per evitare che determinate malattie batteriche possano evolversi in setticemia nel cincillà.
Vediamo, quindi quali le cause, i sintomi e il trattamento della setticemia, laddove dove essere troppo tardi per prevenirla.
Cause della setticemia nel cincillà
Un’infezione, non controllata in modo adeguato, scatena la diffusione di batteri, come streptococchi, stafilococchi, pneumococchi o meningococchi, e meno spesso di funghi, in modo massiccio, nell’intero organismo, fino a divenire setticemia.
Come principale e più comune causa di setticemia nel cincillà ci sono le tossine batteriche nel sangue dell’animale.
Tale condizione si verifica quando infezioni batteriche nel cincillà, come ad esempio la gastroenterite batterica, preceduta da infezioni in più parti del corpo, non vengono curate in tempo o per niente.
Il cincillà in questa situazione non è in grado di reagire e può soccombere precipitevolmente all’aggressione delle tossine e morire in pochissimo tempo.
Sintomi
La sensazione di un qualche disturbo o malattia che altera la normale condizione del cincillà stabilisce che l’animale è in una situazione di malessere.
In caso di setticemia nel cincillà i segnali che l’animale manifesta possono essere, i seguenti:
- cappotto ruvido nel cincillà;
- depressione;
- diarrea;
- perdita di appetito;
- perdita di peso;
- morte.
Davanti a questi segnali o qualsiasi manifestazione di malessere nel piccolo roditore è sempre meglio trasportarlo dal veterinario.
Il trattamento tempestivo delle patologie del cincillà, è il modo migliore per evitare lo sviluppo della setticemia.
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Diagnosi e trattamento della setticemia nel cincillà
Per poter eseguire una diagnosi e trattare la setticemia nel cincillà, occorre individuare l’organismo specifico che ha provocato la diffusione della tossina nel flusso sanguigno dell’animale.
Per tale ragione, il veterinario effettuerà esami del sangue e test colturali e di sensibilità.
Stabilita la diagnosi, il medico proseguirà con il trattamento della patologia, attraverso la somministrazione di antibiotici per via orale o iniettabile.
Inoltre molto spesso l’animale si ritrova in una condizione di disidratazione, per cui gli antibiotici possono essere somministrati insieme al trattamento salino per via endovenosa.
Nel frattempo il cincillà dovrà essere isolato dal resto dei compagni e fino al momento della guarigione. Inoltre dovrà essere sistemato in un ambiente sterile.
Ricordatevi che tutto questo può essere evitato con una buona prevenzione, ovvero applicando tecniche di allevamento e di igiene migliori o intervenendo tempestivamente in caso di malattie batteriche.