Quando aprono le fauci, sembra proprio che abbiano sonno: quando i serpenti sbadigliano e quali sono i fattori che spingono questi rettili a farlo.
Probabilmente solo gli appassionati o chi di noi riesce a guardarli, magari in un terrario, senza provare alcun terrore lo avranno notato: anche i serpenti sbadigliano. Eppure questo loro atteggiamento, del tutto naturale, è dovuto ad una particolare condizione che, come noi umani, anche questi rettili provano. Vediamo quali sono le cause e i fattori che determinano questo atteggiamento e cosa aspettarci nel momento successivo allo sbadiglio.
Avete mai visto il vostro rettile aprire le sue fauci? Di certo non lo fa solo per mangiare una delle piccole prede, ma anche animali che, almeno per le dimensioni maggiori, non dovrebbero temere in alcun modo il serpente.
Eppure questo rettile riesce perfettamente ad inghiottire animali anche molto più grandi di lui. Ma come ci riesce? Perché le fauci del serpente possono aprirsi molto grazie a dei muscoli elastici. Le ossa che formano la mandibola, a differenza delle nostre, non sono legate tra loro, quindi ogni parte della sua bocca può aprirsi e dilatarsi indipendentemente l’una dall’altra.
In questo modo la bocca del serpente si apre tantissimo, fino a raggiungere quasi i 180° di apertura: tale apertura gli consentirà di inghiottire qualsiasi cosa, iniziando magari dalle parti più piccole.
La domanda può sembrare banale, in quanto lo sbadiglio è spesso legato al sonno, ma di certo non è la sola causa. Alcuni studiosi hanno rivelato che lo sbadiglio, almeno negli umani, serve a rinfrescare il corpo.
Ma anche gli animali a sangue freddo possono sentire caldo? E’ probabile di sì, quindi anche i rettili potrebbero volersi rinfrescare facendo entrare nel loro corpo, attraverso le fauci, un po’ di aria fresca.
Allo stesso tempo non vi sono studi che dimostrano che i serpenti esprimono la stanchezza sbadigliando, quindi non è detto che si tratti di sonno, ma forse del momento post-prandiale, legato all’ingerimento di un pasto molto ‘consistente’.
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Ecco quali sono tutti i fattori che inducono un rettile a sbadigliare: alcuni sono del tutto naturali e mettono in luce alcune delle loro più affascinanti caratteristiche, come quella di essere dei perfetti ‘investigatori’.
Abbiamo già chiarito che quando il serpente vuole mangiare una preda molto più grande di lui, si serve della incredibile apertura delle sue fauci. Importante sapere che i serpenti non riescono a masticare ma solo ad inghiottire la povera vittima.
Una volta iniziato a mangiarla, partendo dalle parti più piccole di essa, il serpente apre e chiude le fauci per fare in modo da ingoiarla tutta, a condurla fin verso lo stomaco per la digestione.
Come un perfetto investigatore, il serpente apre le sue fauci per consentire all’organo di Jacobson e alla lingua di catturare segnali chimici provenienti dall’ambiente esterno. E’ la lingua che, vibrando con il suo tipico sibilo, passa le informazioni ambientali all’organo vomero-nasale che le interpreta.
Con questa ‘indagine’ il serpente riesce a capire sia se ci sono potenziali prede da mangiare nei dintorni sia a fiutare il pericolo da cui stare lontano.
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