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Serpente domestico: tutto sulla sua alimentazione e come allevarlo

Un serpente come animale domestico? Si, ma prima è importante sapere tutto sulla sua alimentazione e come prendersene cura.

Serpente domestico: cosa dargli da mangiare e come preparare il cibo

Se avete deciso che sarà un serpente a farvi compagnia in casa, allora non vi farà alcuna impressione circondarvi di animali che a qualcuno potrebbero anche far rabbrividire. Infatti avere un serpente domestico vuol dire anche riempire il freezer di bestiole non sempre ben accette dal resto della famiglia. Converrà avere un congelatore destinato solo alla conserva degli alimenti del rettile, se non vogliamo che qualcuno svenga aprendo lo sportello. Insomma per nutrire un serpente bisognerà non sottovalutare le sue dimensioni: infatti le prede dovranno essere ‘soddisfacenti’ in termini di quantità, di dimensioni all’età e alla specie del serpente. Inoltre ecco qualche piccolo accorgimento in più per prendersi cura del tuo rettile domestico.

Serpente domestico: cosa dargli da mangiare

Trattandosi di un rettile carnivoro, il serpente sarà ben lieto di gustare alimenti di origine animale, con particolare predilezione per ratti vivi e topi scongelati. Si, proprio così. A noi la scelta se acquistarli in un negozio di articoli per animali, oppure allevarli in casa fino al momento del ‘consumo’. Infatti in molti scelgono di creare dei piccoli allevamenti di topi e ratti, proprio per evitare di andare sempre nel negozio di articoli per animali più vicino. L’importante è che la quantità di cibo sia sufficiente a saziare il nostro serpente e che sia di buona qualità. Facciamoci infatti consigliare dal venditore esperto sulla scelta dei ratti e soprattutto sulla loro provenienza: i topi dovranno essere stati nutriti con alimenti naturali. I ratti infatti riescono a colmare il fabbisogno nutrizionale del rettile, anche senza altri animali da sacrificare.

Vi è un’alternativa ai ratti? Si, anche se sarà più complicato comporre il giusto mix completo come quello garantito dal topo. In alternativa si potrà scegliere un composto di larve, insetti e pesce: non è detto però che al serpente piaccia. Spesso infatti i rettili si rifiutano di mangiare alimenti diversi dai soliti roditori. tra gli alimenti assolutamente vietati al serpente vi sono i grilli. Questi ultimi, da vivi,  potrebbero danneggiare le squame del rettile.

Oltre al composto di pesce e larve, altri hanno sperimentato anche altri tipi di pasti a base di coniglio, di uova e rane. Per scongiurare qualsiasi dubbio è bene chiedere consiglio al nostro veterinario di fiducia, il quale saprà anche fornirci spiegazioni e chiarimenti sul fabbisogno naturale del serpente in base alla sua età e alle sue dimensioni.

Alimentazione del serpente domestico: meglio i ratti vivi o scongelati?

La domanda è lecita, sebbene sia una scelta personale del padrone. Infatti vi è chi preferisce acquistare degli esemplari vivi da servire subito, mentre altri procedono con l’operazione di scongelamento e riscaldamento dello stesso prima di somministrarlo al serpente: oltre ad essere più comodo è anche più conveniente economicamente.

Allevare topi vivi infatti è piuttosto dispendioso sia in termini di danaro sia in fatica: ci si dovrà rifornire spesso nei negozi di animali, allevare personalmente topi e ratti in colonie e fare attenzione a non ‘sprecarne’ neppure uno. Se il serpente non è in vena di cibo è probabile che lasci circolare liberamente il ratto nella sua teca: meglio prelevarlo e conservarlo per quando sarà il momento della caccia. La natura viva del ratto infatti stimolerà il rettile a far uscire la sua vena da cacciatore: cosa che non accadrà con un ratto morto perché appena scongelato. Talvolta può essere anche questione di età: da piccoli i serpenti amano cimentarsi nella caccia, con esemplari vivi, mentre da adulti si accontentano anche di ratti morti.

Alimentazione del serpente domestico: le taglie del topo

La scelta della grandezza di ratti e topi è fondamentale perché dipende dalle dimensioni del serpente e dalle sue esigenze nutrizionali. Per comodità nei negozi di animali i topi si vendono già selezionati in base alla loro taglia. Naturalmente man mano che il serpente cresce si sazierà con ratti sempre più grandi. Per questo è importante classificare topi e ratti in base alle loro dimensioni e distinguerli in: pinki, fuzzy, hoppers e le due dimensioni di ratti.

  • I pinki: sono i cuccioli di topo, privi di pelo e adatti per i giovani serpenti o per adulti che si mantengono in contenute dimensioni.
  • I fuzzy: più grandi dei pinki e particolarmente adatti a boa, falso corallo, rat snake, insomma tutti i serpenti di media e grande dimensione.
  • Gli hoppers: sono topi adulti per serpenti adulti.
  • Cuccioli di ratto e ratto adulto: adatti ai serpenti adulti di grandi dimensioni.

Alimentazione del serpente domestico: cosa occorre

Procurati i topi o i ratti che costituiscono la fonte essenziale principale del tuo rettile, vediamo cosa altro serve per fare in modo che il suo fabbisogno nutrizionale sia equilibrato e compensato.

Infatti nella teca del serpente sarà necessario riporre una ciotola per l’acqua. La dimensione della ciotola non è da sottovalutare, in quanto il rettile probabilmente non la utilizzerà solo per bere  ma anche per immergervisi completamente. Ai rettili piace fare il bagno, quindi è importante che una ciotola sia abbastanza grande da contenerli per intero. Infatti più che per bere, essi utilizzano la ciotola come vasca da bagno. Per questo è importante che il contenitore sia sempre pulito ed igienizzato, per evitare che parassiti e batteri possano proliferare in esso e danneggiare la salute del serpente.

Per preparare il cibo da scongelare, utilizziamo della carta da forno e mettiamola accanto a un ventilatore. Meglio che si scongeli bene per far sì che ogni parte del ratto-topo sia tenera e più commestibile per il serpente. Inoltre dopo averlo scongelato, conviene lavare il ratto con acqua e sapone per eliminare odori sgradevoli. Una volta lavato mettiamolo nell’acqua tiepida per cinque minuti per riscaldarlo e renderlo più appetibile al serpente.

Il serpente infatti non ama mangiare topi o ratti morti: deve avere sempre la sensazione che sia vivo o comunque morto da poco. D’altra parte è cacciatore e vuole sentirsi tale anche quando la preda inerme si è ‘arresa’. Per rendere più caldo il corpo del ratto o utilizziamo un microonde (che useremo solo per questo) oppure lo metteremo accanto a una fonte di calore, come ad esempio una lampadina. Attenzione a non cuocere il topo!

Alimentazione del serpente domestico: quanto mangia?

Serpente domestico: un’alternativa ai topi, i tempi e le dosi adeguate al rettile

Generalmente al serpente cucciolo basterà un solo pasto a settimana, poi man mano che cresce si potrà provare a diminuire l’intervallo di giorni tra un pasto e l’altro. Non forziamo il fabbisogno naturale del serpente: sarà lui stesso a farci capire quando avrà fame. Da grande di sicuro non aspetterà più di 3-4 giorni per mangiare.

Se invece il rettile sembra fare lo schizzinoso proviamo ad utilizzare due trucchi: il primo consiste nel bucare il cervello del topo e spalmare il liquido sul suo muso; il secondo invece consiste nel passare sul cadavere del topo una lucertola. In entrambi i casi sarà l’odore della preda ad attirare il serpente.

Alimentazione del serpente domestico: qualche consiglio in più

Alcune nazioni non ammettono l’utilizzo di prede vive per alimentare i serpenti: questo sia per evitare ulteriore violenza sulla preda sia per l’incolumità del rettile. Infatti se la preda è viva, comprensibilmente, cercherà di difendersi dal morso del serpente e lo graffierà: il rischio è che possa ferirlo gravemente oppure fargli sviluppare delle infezioni pericolose per la sua salute. Inoltre quando un topo vivo viene messo nella gabbia del rettile e si rende conto che di lì a breve ci sarà uno scontro per la vita, i suoi livelli di endorfina e tiamina aumentano. Queste sostanze saranno altamente tossiche per il serpente che consumerà il pasto e possono essere molto rischiose per la sua salute.

E’ importante che il serpente riconosca una sola persona che si prende cura della sua alimentazione: meglio che vi sia un solo padrone ad aprire il terrario e a inserirvi il cibo, per evitare che il rettile aggredisca una mano sconosciuta per difendersi.

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Serpenti velenosi, le stagioni più a rischio: vipere in autunno

F.C.

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Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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