Si è risolto in tempi brevi e nel migliore modo possibile la vicenda della cabina ACEA situata a Santa Maria delle Mole, nei Castelli Romani, che aveva scatenato la protesta di animalisti e non solo per il fatto che alcuni operai avessero murato delle fessure presenti, utilizzate come riparo per nidificare da diversi uccelli, tra i quali anche alcune specie protette di falchetto.
AIDAA in particolare aveva portato a chi di dovere lo stato delle cose, segnalando come nel chiudere le finestrelle della cabina con tutta probabilità sarebbero stati condannati a morte certi alcuni volatili presenti all’interno della struttura. Sono stati gli stessi operai che avevano ‘tappato i buchi’ a ripristinare tutto come era prima, mandati dalle autorità competenti il più presto possibile. E difatti poi in seguito ad una ispezione è stato trovato un nido presieduto da una femmina di falchetto assieme a quattro uova da lei stessa deposte.
Adesso le finestrelle non potranno essere più chiuse e continueranno a dare ospitalità agli uccelli. AIDAA, in una nota diffusa sui propri canali web ufficiali, riferisce: “Tutto è bene quel che finisce bene – sottolinea Lorenzo Croce presidente di Aidaa – in questo caso è prevalso il buon senso e sopratutto dobbiamo dare atto che l’intervento è stato fatto in tempi rapidi così che la cova possa continuare tranquillamente”.
Ma il fatto come detto aveva scatenato non poche discussioni per la leggerezza con la quale era stata messa in atto. Per fortuna le proteste successive hanno sortito l’effetto sperato, facendo ragionare chi di dovere sulla necessità di tornare sui propri passi.