La rogna nel coniglio? Si verifica soprattutto per la fragilità di questo delicato animale. Ecco come riconoscere i sintomi e quali sono le cure più adatte.
Chi ha in casa degli animali domestici può capire quanta cura e attenzione occorrono per far sì che non si ammalino. Infatti questi impagabili compagni di via soffrono, purtroppo, di tante malattie spesso anche difficili da curare ma soprattutto di riconoscere. Per quanto riguarda la rogna, che spesso si pensa una ‘prerogativa’ dei cani, i sintomi possono essere diversi a causa della specie ben differente dall’altra. Non solo i segnali che dobbiamo individuare sono differenti ma anche i trattamenti della rogna nel coniglio, di conseguenza, saranno diversi e più efficaci in un animale anziché in un altro. Vediamo più da vicino quali sono le caratteristiche di questa patologia e in che modo affrontare il problema prima che sia troppo tardi.
Solitamente si parla di rogna come se fosse una malattia che colpisce solo i cani (Leggi qui: Rogna sarcoptica del cane), invece sono anche i conigli a poterne soffrire. Sebbene si definisca con la locuzione di ‘acari della pelle’, questa patologia attacca la pelle del coniglio. I responsabili sono appunto gli acari che tendono ad attaccare ogni parte del corpo. Dove si trovano? Di solito dal fieno e dalla biancheria. Essi si fanno vettori di un virus, quello della mixomatosi.
Gli animali più a rischio sono quelli che abitano le zone calde, umide e spesso di campagna: non è escluso che vengano colpiti anche i conigli che vivono in appartamento. Infatti se le condizioni igieniche sono disastrose, esse favoriranno lo sviluppo di questi acari, esattamente come può accadere in una fattoria o un fienile. La rogna inoltre è una malattia facilmente trasmissibili non solo tra conigli, ma anche da cani e gatti e viceversa.
Come facciamo ad accorgerci che il nostro coniglio ha la rogna? Come sempre, bisogna fare estrema attenzione ad alcuni segnali che il corpo e il comportamento dell’animale ci invia (Leggi qui: I comportamenti strani del coniglio). Il coniglio è un animale che tende a nascondere bene il suo malessere, tanto è vero che esso risulta evidente spesso solo quando la situazione è abbastanza compromessa. La cosa più importante da fare è quella di fare attenzione alle sue abitudini e al loro sconvolgimento. Solitamente la rogna del coniglio sceglie due diverse modalità di manifestazione, irascibilità e prurito, ma anche con:
La trasmissione da esemplare ad esemplare può capitare non solo tra animali che manifestano i sintomi ma anche tra quelli che sono asintomatici. Quali sono gli elementi che ci aiutano a capire quali sono i conigli più a rischio? Sicuramente quelli che non godono di buona salute: conigli obesi e con altri handicap. Infatti se il coniglio non è in grado di occuparsi di se stesso e della sua pulizia.
Gli acari della rogna si nutrono infatti di cheratina, presente soprattutto sul pelo morto del coniglio: essi infiammano la cute dell’animale fino a farlo cadere, causando un fastidioso prurito e delle zone rosse.
Per fortuna vi è un farmaco che, solo dietro prescrizione medica, può essere iniettato al nostro coniglio in base alle quantità e ai tempi dettati appunto dal veterinario: si tratta della selamectina. Solitamente questo farmaco si inietta tra le scapole per una volta al mese: è una cura che si protrae per circa tre mesi dalla diagnosi della patologia. Delle dosi ‘non controllate’ o non prescritte dal veterinario possono comportare una overdose nell’animale, con gravissime conseguenze, anche letali. Per questo la raccomandazione è sempre quella di far visitare il coniglio dal veterinario ed affidarsi completamente alle sue indicazioni.
Non basta soltanto curare l’animale infetto ma serve anche igienizzare il suo habitat. Infatti gli acari hanno la particolarità di diffondersi molto rapidamente e di insidiarsi in ogni angolo della gabbietta. Inoltre non attaccano solo gli ambienti abitati dal coniglio ma anche quelli dell’uomo: è necessario dunque pulire tutto ciò che entra a contatto col coniglio ed eliminare la diffusione di acari ed eventuali uova. Molto utile può rivelarsi anche l’uso di un antiparassitario che, oltre a proteggere il coniglio, elimina il rischio anche per il cane domestico.
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F.C.
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