Il coniglio può soffrire di rogna auricolare: di cosa si tratta, come rimediare a questo problema e prendersi cura delle sue orecchie.
Il coniglio è un animale molto sensibile e la sua salute è sempre da tenere sotto controllo. Anche le orecchie sono una zona sensibile da tenere sempre pulita e sana, anche perché delle infezioni possono dare vita a problemi anche piuttosto seri come la rogna auricolare del coniglio. Vediamo come si presenta un orecchio che ne è affetto e cosa fare per guarire le orecchie.
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Le orecchie del peloso di casa sono una zona estremamente delicata e spesso vittime di infezioni, come appunto questa forma di otite parassitaria o anche detta rogna auricolare psoroptica. La causa principale è un acaro, il Psoroptes cuniculi, un parassita che vive facilmente negli allevamenti. Infatti le uova di questo acaro si depositano solitamente sulla paglia, sul fieno e su altri elementi tipici in una fattoria.
Questo acaro si deposita sul condotto uditivo e si ingrandisce, evolvendosi in croste dure e pruriginose. Se non trattata, questa infezione può espandersi su tutto il corpo dell’animale, fino al suo decesso. E non è una malattia specifica dei conigli, poiché colpisce tutti gli animali domestici e non (Leggi qui: Rogna nei gatti: i sintomi per riconoscerla e come curarla).
Se abbiamo il sospetto che il nostro coniglio abbia preso la rogna auricolare basterà fare solo attenzione all’aspetto delle sue orecchie. Infatti esse dovrebbero presentare la ‘tipica’ crosta dura e pruriginosa della rogna. E non sarà neppure difficile individuare al microscopio l’acaro responsabile, una volta che il veterinario ne avrà prelevato un campione.
Queste croste non dovranno mai essere rimosse, poiché sono così ben attaccate all’orecchio del coniglio che, il rimuoverle, gli causerebbe un forte dolore. Anche perché, oltre che doloroso, sarebbe del tutto inutile poiché le terapie antiparassitarie hanno sempre dimostrato un’ottima efficacia.
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Ma come possiamo fare ad accorgerci che il coniglio è stato infettato? Perché lui stesso ci invierà dei segnali molto importanti e da non sottovalutare.
Dato che si tratta di una infezione ad alto rischio di ‘contagio’ bisogna disinfettare tutto ciò che è entrato in contatto con il coniglio (e non solo i suoi accessori personali). E’ importante questa operazione poiché tutti gli altri animali potrebbero esserne contagiati molto facilmente (Leggi qui: Come spazzolare il coniglio e pulirlo: guida completa alla toelettatura).
Quando si inizia il trattamento non bisogna toccare le croste: gli farebbe male e poi sarebbe inutile, poiché queste escrescenze cadrebbero da sole nell’arco di una o due settimane. Magari per rendere più morbide queste formazioni e alleviare il fastidio provocato al coniglio dal prurito, possiamo aggiungere dell’olio.
La cura si effettua attraverso un antiparassitario, che però potrebbe essere insufficiente se il coniglio si infetta di nuovo. E non utilizzare farmaci da banco, poiché c’è un alto rischio di reazioni tossiche da parte dell’organismo del coniglio.
Francesca Ciardiello
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