Dolci e tenere ma anche molto delicate: quali sono tutti i rischi delle tartarughe appena nate che dobbiamo conoscere per tutelare la loro salute.
E’ sempre un lieto evento quando la famiglia si allarga e nuove componenti vanno ad aggiungersi alle altre, ma attenzione: la bella notizia non deve farci perdere di vista i rischi che corrono le tartarughe di terra appena nate. Sono diversi gli accorgimenti da adottare che non solo le possono tutelare nei primi istanti di vita ma che possono addirittura assicurare loro la sopravvivenza: eccoli tutti.
Una volta che è avvenuto l’accoppiamento, saranno le femmine di tartaruga (le future mamme) a deporre le uova solitamente in due momenti dell’anno vicini: una a maggio e una a giugno. A seconda della specie di testuggine le uova deposte variano da una media 4 (T. Hermanni hermanni) a 8 (T. Hermanni Boettgeri) e possibilmente in una zona già preparata ad accoglierle.
Solitamente la schiusa delle uova avviene quasi in contemporanea oppure a distanza di pochi giorni l’una dall’altra e dopo circa 60 giorni dalla loro deposizione in incubatrice o dopo 80-90 giorni in ambiente naturale. L’incubazione può variare a seconda di vari fattori, in primis la temperatura e il tasso di umidità (più ci sarà caldo più velocemente si apriranno le uova). Una volta schiuso il guscio non è detto che la tartaruga esca subito, poiché a volte può impiegare anche due giorni.
Se abbiamo l’idea di una grande famiglia nella quale i grandi si prendono cura dei piccoli appena nati, come solitamente accade tra figura materna e prole animale, in questo caso dobbiamo toglierla dalla nostra mente: qui ognuno diventa indipendente dagli altri fin dalla nascita. Anzi, non solo i componenti della famiglia non saranno di alcun aiuto ma potrebbero anche rappresentare un rischio per la vita stessa dei piccoli nati per vari motivi.
Non solo non avranno cura di loro né dal punto di vista dell’alimentazione né dell’igiene ma addirittura potranno far loro del male travolgendole, ferendole e soprattutto ponendole sottosopra (è spesso colpa degli altri esemplari infatti se una tartaruga si capovolge). Questo rappresenta un rischio enorme perché, in quella posizione, l’embrione ha pochissime possibilità di sopravvivenza.
Ma come mai le grandi si comportano così? Perché le tartarughe sono in generale animali molto territoriali, gelosi del proprio luogo e sempre pronte a difenderlo dagli altri, specie se si tratta dei loro simili (e per di più parenti). Inoltre i carapaci delle tartarughe di terra appena nate sono molto delicati e morbidi, e per molti predatori sono un pasto molto succulento. E’ fondamentale inoltre che le piccole appena nate abbiano il loro posto al sole, perché caldo e luce saranno utili alla loro crescita, insieme alla corretta alimentazione della tartaruga di terra, la stessa degli adulti fin dai primi istanti di nascita.
L’unico modo per fare in modo che le tartarughe non corrano il rischio di essere mangiate, ferite e dunque uccise dagli esemplari adulti dobbiamo assolutamente tenerle lontane da essi, proteggendole magari in una gabbia che le separa dal resto del territorio. Proprio perché la piccola tartaruga appena nata non avrà bisogno della madre, potremmo allontanarla fin dalla schiusa dell’uovo.
Ma quali sono i predatori più feroci, che non avranno alcuna pietà nell’attaccare le tartarughine? A parte i loro simili, vi saranno anche i nostri fedeli animali domestici (cane e gatto), uccelli rapaci, ratti e rettili. E se decidiamo di lasciarle all’aperto, proteggiamole anche dai predatori del cielo, che possono rapirle e farne ciò che vogliono. Per quanto riguarda la temperatura adatta infine, possiamo inserirle in un terrario magari coperto e riscaldato da una lampada e ricoperto da carta di giornale. Attenzione anche a non dimenticare le erbe selvatiche e i fiori, le stesse che utilizziamo per sfamare anche gli esemplari adulti e anziani.
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