Stanchi dei soliti cani e gatti? Ecco come occorre prepararsi se abbiamo deciso di adottarne uno ed tenere lontani i rischi per il riccio in casa.
Cosa sappiamo di questo piccolo mammifero, caratterizzato dal musetto tenero e dagli aculei che ricoprono interamente il suo manto? Ecco qualche informazione utile a chi volesse adottarlo come animale domestico, di certo insolito ma molto tenero. Non trattandosi di un cane o di un gatto è fondamentale conoscere le sue caratteristiche e soprattutto le sue abitudini alimentari e di igiene, per evitare il sopraggiungere di problemi di salute anche piuttosto gravi. Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare i rischi per un riccio in casa.
Questo piccolo mammifero, famoso per il suo manto spinoso, trova il suo habitat ideale in Europa, ma anche in Asia e Africa. In natura ve ne sono almeno 16 specie diverse, sebbene le più famose e diffuse siano solo due: quella dalle orecchie lunghe e quella del riccio pigmeo africano. Le loro abitudini sono prettamente notturne e la loro alimentazione è costituita principalmente di insetti: infatti durante il giorno tendono a dormire, sdraiati nell’erba o al riparo nella loro tana.
Sono famosi per i loro aculei: ma questi da cosa sono costituiti? Sembrerà strano ma sono originariamente dei peli, sebbene lo strato spesso di cheratina che li ricopre li rende durissimi, come se fossero quasi corpi estranei applicati sul manto del riccio. Terminano con una punta piuttosto pungente, sebbene non siano né velenosi né taglienti. Di certo però possono provocare punture anche piuttosto dolorose. Per questo è importante sapere come maneggiare l’animale per evitare di ferirci. Questi peli possono cadere in momenti particolari della vita, come ad esempio in gioventù, oppure in momenti di particolare stress.
Solitamente gli aculei sono utilizzati come arma di difesa: non è raro infatti vedere un riccio spaventato che, per timore di essere toccato, si chiude in se stesso e diventando una piccola pallina di aculei. Anche le unghie delle zampe sono piuttosto affilate, sebbene vengano utilizzate soprattutto per scavare il terreno. Per comunicare con i propri simili utilizzano una grande varietà di suoni e grugniti; inoltre quando si approcciano ad un oggetto nuovo prima lo mordono con i denti, poi lo annusano e infine lo leccano bagnandolo con la saliva.
Se abbiamo deciso di accogliere in casa un riccio come animale domestico ma abbiamo già altri animali domestici più ‘comuni’, come il cane o il gatto, è bene sapere che non dovrebbero esserci grossi problemi di convivenza tra loro. Di certo ogni animale è una storia a sé, ma generalmente mostra un carattere piuttosto solitario. Non ama stare negli spazi chiusi, ma vuole sempre camminare liberamente senza doversi fermare alle barriere. Dato che si troverà a condividere spazi e luoghi, è bene abituarlo e fra abituare gli altri animali alla sua presenza. Se invece abbiamo deciso di tenere in casa due o più ricci, non è consigliato farli riprodurre nello stesso ambiente.
Il riccio ama il caldo, quindi l’ambiente dove sarà inserito dovrà avere una temperatura non superiore ai 27ºC ma neppure inferiore ai 25ºC. Soprattutto nella stagione più fredda dell’anno bisogna assicurargli il caldo più che la luce: infatti non amano gli ambienti molto luminosi. Sebbene le sue dimensioni non siano enormi, ha bisogno di spazi grandi: la gabbia deve essere di almeno un metro e mezzo. Da parte del padrone è importante che abbia sempre cura di disinfettare l’ambiente e sia attento alla sua alimentazione: infatti i problemi di salute e i rischi per la sua salute derivano soprattutto da questi due elementi.
Negli spazi esterni i pericoli sono rappresentati da quegli elementi cui normalmente presteremmo poca attenzione: ecco quali sono.
Dato che si tratta di un animale particolarmente delicato, dobbiamo informarci bene su quali sono gli insetti da inserire nella sua alimentazione, chiedendo consiglio al veterinario di fiducia oppure all’allevatore che lo ha venduto. Tra le patologie più frequenti dei ricci vi sono:
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F.C.
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