Riproduzione degli uccelli a rischio: i recenti studi

Riproduzione degli uccelli a rischio: i recenti studi

La riproduzione degli uccelli sembra essere a rischio, ecco che cosa hanno scoperto gli esperti con gli ultimi studi.

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Uccellino su piante (Pixabay-Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Ogni specie animale ha le proprie caratteristiche, a volte completamente diverse le une dalle altre, le proprie abitudini e le proprie necessità. Si tratta di elementi importanti da rispettare per la sopravvivenza dell’intera specie e molte volte ci siamo trovati ad affrontare l’argomento anche per quanto riguarda cani e gatti.

Non ci sono solo in questi animali domestici, però, l’istinto, la natura che prevale e prende il sopravvento. In tutti gli animali c’è questo aspetto altrimenti non esisterebbero più. È nel loro istinto, ad esempio, trovare un giusto habitat e riprodursi. Un recente studio, però, ha dimostrato che la riproduzione degli uccelli è a rischio.

Ci sono diversi motivi che influiscono su questo, ma principalmente il problema si può dire essere uno solo e non è difficile da immaginare. Gli studiosi, ad ogni modo, hanno condotto ricerche, sono arrivati a delle conclusioni precise.

Vediamo gli studi recenti che sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche per capire meglio che cosa sta accadendo agli uccelli, in particolare, ma anche ad altri animali.

La riproduzione degli uccelli è a rischio: cosa dicono gli esperti

Ogni specie vive seguendo due logiche primarie e fondamentali: trovare l’habitat ideale secondo i propri bisogni e le proprie caratteristiche e cercare il compagno o la compagna per riprodursi e mandare avanti la specie.

Passero
Passero (Pixabay-amoreaquattrozampe.it)

Alcune persone monitorano i nidi di uccelli e utilizzano delle app per condividere le informazioni. È un’iniziativa del Laboratorio di Ornitologia della Cornell University. L’app si chiama NestWatch e i ricercatori hanno analizzato tutti i dati raccolti.

Il gruppo di studio proviene dall’Università della California e i risultati di queste ricerche sono stati pubblicati sulla rivista scientifica iScience. Che cosa è emerso dal confronto di così tanti dati in posti diversi e lontani tra loro?

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Il risultato è stato questo: la riproduzione degli uccelli è a rischio a causa delle grandi ondate di calore che si stanno registrando negli ultimi anni. Una volta le foreste offrivano protezione per le temperature rigide o troppo elevate, adesso, invece, la situazione è cambiata moltissimo.

Le differenze

L’influenza delle ondate di calore non è uguale in tutti i territori.

Uccello sul ramo
Uccello sul ramo (Pixabay-Amoreaquattrozampe.it)

L’influenza e l’impatto più negativo si ha nelle aree agricole, mentre in città sembra che non ci sia questo grande allarme. Gli studiosi sono convinti che sia dovuto per la presenza di aree verdi e di alberi che danno protezione alle strade e negli edifici pubblici. Naturalmente, un prezioso aiuto sono anche i giardini privati, i parchi e i cortili.

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Alcune considerazioni, tuttavia, sono state poi fatte sul futuro. Andando avanti in questo modo, che cosa succederà? Nel 2011 la riproduzione degli uccelli diminuirà del 5% nelle aree agricole. Questa non è affatto una buona notizia.

Per scongiurare il pericolo si dovrebbero costruire dei ripari termici, offrire delle zone d’ombra anche in luoghi che ne sono del tutto privi e ridurre le emissioni. Si parla molto di cambiare per affrontare l’emergenza del cambiamento climatico e non è utile solamente per noi, ma per tutti gli esseri viventi del pianeta.

 

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