La tua testuggine non riesce a respirare bene? Perché potrebbe essere rinite nelle tartarughe: come si presenta e come curarla.
La tua tartaruga ha problemi a respirare e si comporta in modo strano? Bisogna andare a fondo nella questione e cercare di capire cos’ha prima che sia troppo tardi. Infatti si tratta di un animale molto delicato e il problema non è affatto da trascurare: potrebbe facilmente trattarsi di rinite nelle tartarughe: come possono svilupparla e quali sono i metodi migliori atti a curarla.
Non si tratta di un ‘semplice’ raffreddore, sebbene anche noi umani potremmo esserne colpiti: la tartaruga, specie quella di acqua dolce (detta anche testuggine), potrebbe presentare diversi segnali che ci farebbero pensare a una rinite. Ma che cos’è? Si tratta di una infezione alle vie respiratorie superiori, molto contagiosa e che quindi potrebbe essere facilmente trasmessa da uno all’altro esemplare di quelli che vivono nel terrario.
Ma ci saranno alcuni segnali in particolare che ci faranno pensare che si tratti di rinite e non di un’altra patologia; essi saranno:
Ma non sono solo questi segnali ‘generici’ a doverci mettere in allarme, poiché anche il modo di muoversi in acqua risulterebbe strano anche al meno esperto dei padroni: infatti la tartaruga inizierebbe a nuotare di lato, come si non riuscisse a mantenere il solito equilibrio.
Uno dei motivi alla base dello sviluppo di una rinite nelle tartarughe dipende solitamente dallo stato di conservazione del carapace: quando il guscio infatti è lesionato e danneggiato, il rischio di un attacco da parte dei batteri è molto alto. In altri casi invece pare vi sia stato l’ingresso di erba e altri elementi simili nelle vie respiratorie, microrganismi che si sono ‘insinuati’ nel corpo della tartaruga direttamente dall’acqua ma anche stress, umidità, mancanza di igiene del suo habitat.
Inoltre il far stare tanti esemplari in uno stesso ambiente aumenta tantissimo il rischio di contagio tra loro, poiché si tratta di una patologia altamente trasmissibile: infatti si parla in questo caso di massificazione (sovraffollamento della vasca) e specie diverse nello stesso habitat (una può essere più sensibile alla rinite e un’altra invece no).
Per evitare la morte alla nostra tartaruga infetta ma soprattutto per evitare una strage, qualora essa vivesse insieme a tanti altri esemplari, è opportuno isolarla e metterla in quarantena da sola. In una vasca apposita, con una temperatura dai 25° C ai 32° C, la tartaruga malata dovrà essere alimentata e idratata con i cibi previsti nella sua alimentazione ideale.
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Alcuni veterinari potrebbero consigliare infine un inalatore da inserire direttamente in acqua, provvisto di un tubo d’uscita, per fare in modo che la tartaruga assorba in questo modo il medicinale che la aiuterà a guarire.
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