Una rana dal corpo trasparente che lascia intravedere tutti i suoi organi interni? Esiste ed è la rana di vetro: ecco quali sono le sue caratteristiche.
Tra gli anfibi la rana è di certo uno di quelli che fa più simpatia, probabilmente perché ne sono state fatte numerose riproduzioni come soprammobili oppure perché al suo simile, il rospo, sono associate le più belle trasformazioni delle favole. Ma stavolta non si tratta di una riproduzione creata in laboratorio: la rana di vetro, detta così per il suo corpo trasparente esiste davvero ed è stata scoperta in tempi piuttosto recenti. La sua particolarità sta appunto nel rivestimento che lascia intravedere tutti gli organi interni, senza alcun bisogno di radiografia! Conosciamola meglio e vediamo quali sono le sue caratteristiche principali e cosa la rende sicuramente tra le più speciali della sua specie.
Rana di vetro: caratteristiche generali
Il suo nome in ambito scientifico è Hyalinobatrachium pellucidum: si tratta di un anfibio, ritrovato in Ecuador e appartenente alla famiglia delle Centrolenidae (Leggi qui: Quali sono gli anfibi: origine e classificazione della specie). La sua particolarità, ben visibile, è costituita dalla sua pelle trasparente. Questa trasparenza, tale da sembrare vetro, in realtà non è dovuto al poco ispessimento della pelle bensì alla mancanza di pigmento della stessa che lascia intravedere l’apparato interno della rana.
Infatti il suo strato di pelle incolore la ricopre interamente, soprattutto nella zona del ventre quindi rende ben evidenti il cuore e i vasi sanguigni e gli altri organi interni. Ed è questa la differenza con i suoi simili, poiché le altre rane infatti mostrano un cuore bianco e opaco mentre nella rana di vetro è addirittura il flusso sanguigno del cuore che pompa. Ma non è solo questa la più grande differenza con i suoi simili: anche i punti scuri sul dorso e la sua riproduzione la differenziano dalle altre.
Le strane abitudini della rana trasparente
Non è solo per la loro pelle che questi anfibi si fanno notare rispetto a tutti i loro simili. Facendo particolare attenzione al metodo di riproduzione proprio di questa specie, noteremo che i maschi della specie lanciano dei richiami specifici alle femmine per attirare la loro attenzione. Questi versi sonori provengono spesso dalle foglie degli alberi, dove le rane maschi appunto si nascondono, spesso adiacenti a pozze o corsi di acqua. Saranno gli esemplari maschili inoltre a vegliare le uova dei piccoli fino alla loro schiusa.
E cosa influisce sulla riproduzione? Anche la qualità dell’acqua e dell’habitat in cui si trovano. Infatti se l’acqua è putrida, anche il rapporto potrebbe risentirne. Questa dipendenza assoluta dall’ambiente rende questa rana molto delicata: non a caso è una delle specie a rischio sul pianeta, proprio perché le condizioni dell’ambiente si stanno deteriorando progressivamente. La colpa è, come quasi sempre accade, dell’uomo: le opere di disboscamento e di costruzione di edifici e strade stanno progressivamente riducendo il verde e soprattutto sporcando i corsi di acqua.
La rana di vetro: la scoperta del team ecuadoregno
Le radici di questo particolare anfibio sono in Ecuador, ma chi è stato responsabile della scoperta di una così preziosa creatura in natura? Si tratta di un team di 5 zoologi, studiosi dell’Università San Francesco di Quito. Non solo hanno scoperto questa nuova e fino ad allora sconosciuta tipologia di rana, ma hanno anche approfondito tutti i comportamenti della specie. Non è stato uno studio semplice, soprattutto perché le rane non si facevano ‘osservare’ facilmente: si sono rese necessarie analisi morfologiche, ma anche una ricerca di tipo sonoro sui loro versi e lo studio del loro DNA.
La ricerca risale al 2016 ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica specializzata Zookeys. Nella lingua locale, quella Kichwa, la rana è stata ribattezzata ‘rana di acqua’, non solo per la trasparenza del suo corpo simile all’acqua ma anche perché questo elemento è assolutamente fondamentale per la sopravvivenza dell’intera specie. Si tratta purtroppo di una rana a rischio di estinzione, dato l’inquinamento dei fiumi e dei terreni in cui vive.
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F.C.