Non hanno le orecchie, eppure riescono a sentire benissimo: uno studio ha svelato l’incredibile modo in cui funziona l’udito dei ragni.
Sebbene siano in molti a provare un terrore smisurato nei confronti di queste creature, i ragni sono animali davvero affascinanti. Le loro doti, infatti, non smettono mai di sorprendere gli scienziati, che nel corso di un esperimento sulla vista di questi aracnidi hanno scoperto un’informazione davvero interessante sul loro udito. Quale? I ragni non hanno le orecchie, ma riescono a sentire lo stesso: ecco come fanno.
Come fanno i ragni a sentire senza orecchie?
Ad effettuare questa curiosa scoperta è stato il team di ricerca della Cornell University.
Gli scienziati sono giunti a questa conclusione in modo del tutto inaspettato, nel corso di uno studio sulle capacità visive dei ragni saltatori della specie Phidippus audax.
Mentre monitoravano l’attività cerebrale di questi animali, gli studiosi hanno notato un’attivazione anomala nella risposta neurale degli aracnidi, ogniqualvolta che qualcuno emetteva un forte rumore, come lo spostamento da una parte all’altra di una sedia del laboratorio o il battito delle mani.
Incuriositi, i ricercatori hanno approfondito la questione, scoprendo che ciò che permette a questa specie di ragni di sentire i suoni nonostante sia sprovvista delle orecchie è la peluria delle zampe: la vibrazione emessa dai rumori produce onde sonore che si propagano attraverso l’aria e vengono intercettate dai neuroni auditivi posizionati in corrispondenza delle zampe degli animali.
Non a caso, quando gli scienziati hanno bagnato questa parte del corpo degli aracnidi, facendo sì che non potesse più vibrare, hanno osservato la cessazione dell’attivazione neurale nel cervello dei ragni.
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L’incredibile udito del ragno
I suoni che questi animali riescono a percepire con maggior accuratezza sono quelli cupi, collocati tra gli 80 e i 130 Hz.
Tra questi, ad esempio, rientrano la voce maschile e il ronzio delle vespe parassotoidi, che costituiscono i principali predatori dei ragni Phidippus audax.
Le capacità uditive degli aracnidi sono tutt’altro che irrisorie: basti pensare, infatti, che sono in grado di percepire il battito delle mani a oltre 5 metri di distanza rispetto al luogo in cui si trovano.
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In ogni caso, però, questi animali non sono certo dotati di un udito sopraffino, come quello dei nostri amici a quattro zampe.
Per loro, infatti, la ricezione dei suoni appare sempre disturbata, quasi come quando si verifica un’interferenza telefonica.
Se da un lato, infatti, sono in grado a grandi linee di sentire un rumore e intuire la sua provenienza, dall’altro non sanno interpretarlo né interagirvi, instaurando una qualche forma di comunicazione.