Ptialismo nel furetto, eccessiva produzione di saliva una condizione comune in questo animaletto. Vediamo le cause, i sintomi e la cura.
Il ptialismo nel furetto è una condizione che si manifesta molto spesso in questo mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei Mustelidi.
Altrettanto spesso si accompagna ad uno stato di nausea e di malessere psicofisico dell’animale.
Si tratta di una risposta del corpo ad una condizione che ha stimolato questa eccessiva salivazione.
I soggetti maggiormente colpiti sono i furetti giovani a causa dell’ingestione di una tossina, un agente caustico o un corpo estraneo ma anche quelli anziani per cause bensì, diverse ( nausea da malattie gastrointestinali o metaboliche).
Le cause che possono determinare questa condizione di ptialismo nel furetto possono essere davvero molteplici.
Possiamo ritrovare i motivi di questo eccesso di salivazioni in:
Davanti a queste cause, naturalmente il ptialismo è una patologia secondaria, ragion per cui occorrerà intervenire sul motivo principali ovvero la causa primaria.
Cercare di curarla e di conseguenza eliminare la salivazione eccessiva nel furetto.
I segnali evidenti che si possono osservare quando il furetto è affetto da ptialismo, oltre all’eccessiva produzione salivare, sono:
Il furetto con eccessiva salivazione tende anche a non voler mangiare e ad aver un comportamento strano durante i pasti, ovvero tenendo la testa inclinata.
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Per poter effettuare una diagnosi il veterinario dovrà venire a conoscenza della storia pregressa della salute del furetto, comprese le vaccinazioni e vari incidenti (come la possibile esposizione a tossine), fino al momento in cui si sono palesati i primi segnali di malessere nel piccolo animale domestico.
Successivamente il veterinario controllerà se l’ipersalivazione è associata ad una condizione che causa difficoltà a deglutire o se l’ipersalivazione è associata alla nausea.
Effettuerà, poi:
Stabilita la diagnosi, il veterinario si concentrerà sulla causa che determina il ptialismo nel furetto come patologia secondaria ma non prima di avere idratato l’animale, rimasto senza mangiare e bere per un bel po’.
Somministrerà, inoltre, integratori e vitamine, riducendo poi anche il flusso di saliva in attesa della guarigione dalla malattia del furetto.
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