Che siano esseri ‘superiori’ perché più puri è risaputo, ma forse non tutti sanno che i bambini danno priorità agli animali prima degli umani: ecco il perché.
Forse crescendo si perde quella purezza che invece è tipica dei piccoli umani che non riescono a vedere altro essere vivente superiore all’animale che condivide con loro le giornate e la vita di tutti i giorni. Uno studio ha analizzato perché i bambini danno priorità agli animali prima degli esseri umani e come si spiega questo fenomeno che, con l’avanzare dell’età, tende a sparire.
Perché l’essere umano si considera superiore all’animale?
Molti studiosi di etica e scienze sostengono che non vi sia alcuna differenza tra l’uomo e l’animale, poiché biologicamente siamo alla pari. Eppure il primo si considera non solo superiore all’altro ma addirittura in diritto di modificare l’ambiente in cui vive e non senza conseguenze spesso disastrose. Ammettono tuttavia che vi sia una differenza, ma non più di quanto una farfalla sia diversa da un ragno.
A voler ripercorrere le parole di Einstein di sicuro un topo non si costruirebbe da solo una trappola, mentre l’uomo si è impegnato per mettere a punto (utilizzandola) la bomba atomica, c’è anche un altro fattore da considerare: l’essere umano è l’unico animale a non essersi adattato all’ambiente in cui vive ma che ha cercato invece di modificarlo in base alle sue esigenze.
Secondo alcuni studi di ricercatori dell’Università di Adelaide tuttavia l’intelligenza umana è messa in discussione e si pensa sia addirittura inferiore ad alcune forma di vota animali, come ad esempio i gibboni. Ma allora è possibile considerarlo pregiudizio quello di superiorità dell’umano nei confronti delle creature animali? Pare che esista, ma non sia innato poiché i bambini non lo hanno.
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I bambini danno priorità agli animali (prima degli umani): lo studio che lo ha rivelato
I ricercatori di ben tre differenti Università (Oxford, Harvard e Yale) hanno unito le loro forze ‘scientifiche’ per mettere a punto uno studio in due fasi che ha dimostrato come i piccoli umani pongano in una ‘scala di priorità’ prima gli animali e poi i loro stessi simili. Il risultato finale di queste ricerche è stato pubblicato sulla rivista scientifica Psycological Science del 2021.
Un campione di 207 bambini (tra i 5 e i 9 anni) e 222 adulti è stato sottoposto a una serie di domande che riguardavano diverse situazioni in cui si sarebbero potuti trovare ovvero un caso di salvataggio di un cane o un maiale al posto di un umano, con alcune variazioni numeriche dei soggetti da salvare. Il risultato sorprendente è che i bambini hanno perlopiù teso a privilegiare gli esseri umani sugli animali a differenza degli adulti.
Il 71% dei piccoli ha privilegiato uno dei due animali presi ad esempio, mentre il 61% degli adulti ha fatto il contrario; quando invece la domanda era quale salvare tra cane e essere umano il 35% dei bambini ha scelto l’umano, un 28% ha scelto il cane e il resto si è astenuto, mentre l’85% degli adulti avrebbe salvato un suo simile.
Gli animali prima di tutti (ma dipende dall’animale)
Se per gli adulti non vi è differenza tra maiale o cane perché preferirebbero sempre salvare un uomo, per i bambini la priorità nel salvataggio spetta ai cani rispetto ai maiali. Sicuramente i piccoli umani hanno dimostrato di comprendere che gli animali sono esseri senzienti, in grado di provare emozioni, positive e non.
I bambini danno priorità agli animali: la fase 2 e la conclusione
Anche la seconda fase, che ha chiesto ai soggetti quale fosse la scelta moralmente più giusta da fare, ha condotto al medesimo risultato: i bambini hanno continuato a privilegiare gli animali rispetto agli adulti, che invece paiono avere meno dubbi sulla scelta da prendere. In conclusione lo studio ha dimostrato che la percentuale di bambini che non avrebbe scelto un animale ha di base poca familiarità con questo mondo (quindi non vive e non ha a che fare con animali).
E’ ovvio che una ricerca tale, per quanto complessa e articolata, non possa considerarsi completa, quindi sarebbe un errore generalizzarne il risultato; tuttavia pare che comunque i bambini in tenera età non abbiano ancora acquisito quel pregiudizio citato in precedenza. Con l’avanzare dell’età e l’acquisizione di norme sociali, è molto facile che alla fine gli stessi bambini diventati adulti cambieranno idea adeguandosi ai loro coetanei.