La Popillia Japonica continua a fare disastri, ora come un anno fa. Anzi, la situazione attuale sembra anche peggiore rispetto allo stesso periodo del 2016, come riferito da alcuni testimoni il cui giardino è stato distrutto da questo infermabile coleottero mangiapiante. In particolare la signora Elena fa vedere alla stampa il pessimo stato delle piante del suo giardino, sulle cui foglie poggiano nugoli di insetti. Tra i comuni più colpiti da questa piaga c’è Bellinzago Lombardo, in provincia di Milano, con gli insetti a devastare piante di ogni tipo tra alberi di frutta e piante da giardino.
La signora Elena riferisce in particolare a ‘La Stampa’ di essersi rivolta alla protezione civile, alla polizia locale e ad altri enti, denunciando però l’assoluto immobilismo da parte di tutti. Addirittura riferisce di essersi rivolta anche alla prigione, ricevendo in tutta risposta “la raccomandazione di pregare”. La Popillia Japonica proviene dal Giappone ed è arrivata dalle nostre parti solamente tre anni fa, stabilendosi in particolare in alcune zone del Nord Italia. Si tratta di una specie molto aggressiva che attacca praticamente qualunque vegetale. Pare però che la Regione si sia convinta finalmente ad agire stabilendo un piano, in coabitazione con il Parco del Ticino. E’ stato ideato un piano apposito di contenimento che prevede di impiantare un pò ovunque diverse trappole.
La Popillia Japonica ha una vita media di circa cinque settimane ed una femmina depone anche fino a 60 uova. Il loro principale nutrimento risiede per l’appunto nei vegetali e le larve di questo fastidioso coleottero è in grado di infestare su larga scala. Proprio in estate poi si registra il periodo della sua massima proliferazione, con i mesi compresi tra giugno e settembre ad essere considerati quelli più a rischio. Purtroppo l’unico mezzo per poter agire nell’immediato sembra quello di utilizzare pesticidi e prodotti che possono risultare nocivi anche per l’uomo e gli animali. Ed oltre a questo, c’è un’altra emergenza che riguarda il diffondersi dei serpenti.