Polmonite nel criceto, una patologia di natura batterica, colpisce esemplari di tutte le età. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.
Quando si decide di adottare un animale inconsueto di cui si conoscono poco sia i comportamenti che le malattie, è opportuno informarsi su quali possono essere i segnali che l’animale è in grado di trasmettere in caso di disagio o sofferenza.
Imparare a riconoscere il linguaggio del corpo e dei suoni che può emettere un criceto è fondamentale per poter capire il suo stato di saluto psicofisico.
Intervenire in tempo, su determinate patologie può talvolta salvare la vita dell’animale.
Nell’articolo di oggi, andremo a capire, come riconoscere i segnali della polmonite nel criceto, quali sono le cause e come poterlo curare.
Generalmente, la polmonite nel criceto è dovuta ad un’infezione con uno o più tipi di batteri.
Talvolta invece, è la combinazione con virus o altri tipi di agenti infettivi.
Altre cause che possono portare alla polmonite nel criceto possono essere le seguenti:
La polmonite nel criceto può colpire qualsiasi esemplare di ogni fascia d’età ma in particolare i soggetti immunodepressi e quelli stressati. ù
La malattia può essere trasmessa nell’aria da un criceto infetto tramite starnuti e/o tosse.
I sintomi che si possono manifestare nel criceto affetto da polmonite possono essere i seguenti:
Inoltre, spesso la malattia è accompagnata da congiuntivite, gli occhi del criceto sono acquosi e le palpebre si gonfiano.
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Per poter effettuare una diagnosi il veterinario dovrà eseguire i seguenti esami:
Stabilita la diagnosi, per i criceti colpiti lievemente da polmonite è possibile trattare i sintomi piuttosto che la malattia ma con ottimi risultati.
Il veterinario prescriverà una terapia basata sulla somministrazione di antibiotici a lungo termine (se la polmonite è causata da un’infezione batterica) e ossigenoterapia nel caso l’animale avesse difficoltà a respirare.
Oltre alla terapia principale, i medici raccomandano glucosio e vitamina C.
Molto spesso se il criceto accusa una forte tosse, vengono utilizzati preparati naturali a base di farfara o ortica, naturalmente se il veterinario autorizza la somministrazione.
In fase di ripresa, è importante, incrementare la dieta del criceto e dargli cibo ricco di vitamine, come ad esempio: foglie di dente di leone, ortica in forma fresca o secca, barbabietole, carote, cavoli e piselli.
Purtroppo, nei casi gravi di polmonite nel criceto, questo tipo di trattamento non da molte speranze. La prognosi non è favorevole e generalmente, l’animale muore dopo 3-4 giorni.
La prevenzione dell’infezione consiste nell’allontanare i soggetti colpiti da quelli sani.
Tuttavia in linea di massima per evitare la patologia è importate non sovraffollare le gabbie dei criceti e tenerle sempre in una condizione igienico-sanitaria più che ottimale.
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Raffaella Lauretta
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