Il Verdone è un piccolo passeriforme presente in tutta Italia. Vediamo quali le caratteristiche, l’habitat e l’alimentazione di questo uccellino.
Il verdone anche se non è un uccello molto canterino è molto ricercato come uccellino domestico in quanto è ritenuto molto domestico e facile da addomesticare. Il verdone europeo o verdone comune ( Clori chloris) è una specie di passeriforme uccelli nel Fringillidae famiglia tipica del occidentale Paleartico.
Il Verdone è un uccellino di circa 15 centimetri e dal peso che raramente supera i 30 grammi, possiede una scarsa apertura alare di 25-28 centimetri e ciò non fa di lui un bravo volatore, infatti proprio per questa sua mancanza preferisce passare di ramo in ramo e spostarsi solo per nutrirsi.
Il colore del suo piumaggio è per lo più verde e oliva con sfumature gialle e oro, una marcata linea gialla su ali e coda, mentre le punte delle piume dorsali sono più scure. Le zampe sono chiare giusto un po’ in più del becco che è di colore biancastro di struttura conica ma talmente forte da riuscire ad aprire diversi tipi di semi, di cui si nutre.
Il dimorfismo sessuale è lieve. Prima della prima muta, è difficile distinguere tra femmine e maschi, quindi il colore dei maschi diventa un po ‘più scuro di quello delle femmine. A livello comportamentale parliamo di un uccello abbastanza socievole, tranquillo ma allegro, vive in piccoli gruppi anche misti a cardellini e altri Fringillidi.
Il Verdone si avvicina pacificamente con altri uccelli, a volte formando stormi misti in presenza di alimentazione eccessiva. Per quanto riguarda invece il suo canto, non è tra i più belli, gli esperti lo ritengono stonato e forse ne è consapevole infatti tende spesso ad imitare i suoni dei suoi simili.
Il Verone è presente in tutta Europa ed è anche una delle specie esotiche invasive presenti in Argentina, Uruguay, Australia e Nuova Zelanda. Le sue tre sottospecie sono distribuite in gran parte dell’Europa e dell’Asia occidentale. Il Verdone è un uccello che non disdegna le zone urbane, purché appunto sia presente vegetazione.
Ma comunque predilige gli habitat con una ricca vegetazione come frutteti, parchi, giardini e tutti i luoghi con molti alberi e siepi dove riesce a mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente. La maggior parte degli esemplari sono stazionari, mentre altri svernano in aree più calde per prepararsi alla riproduzione che avviene tra primavera ed estate.
Quando inizia il corteggiamento che avviene tramite piccoli saltelli sospesi in aria svolazzando mentre emette il caratteristico cinguettio, a terra, invece si drizzano e gonfiano le piume come abitualmente fanno i piccioni”. Successivamente a seconda dei luoghi in cui si trova, costruisce il nodo su alberi ricchi di fogliame o nelle siepi ponendolo presso il tronco o sulle biforcazioni maggiori.
La prima covata avviene in aprile poi a giugno e infine ad agosto, il numero di uova possibili sono fino ad un massimo di sei e tutto questo dipende dal tipo di alimentazione dell’uccello. La femmina si dedica alla cova e non lascia mai il nido, mentre il maschio si occupa totalmente della femmina e perciò del suo nutrimento per tutto il periodo dell’incubazione che generalmente non dura più di due settimane.
Una volta avvenuta la schiusa delle uova sono entrambi i genitori a provvedere all’allevamento della covata. Quando finalmente i piccoli riescono a spiccare il volo si uniscono a ad altri stormi anche di uccelli migratori che arrivano da nord in autunno.
Il Verdone è un uccello che possiamo considerare onnivoro, ha una dieta molto varia. Infatti non disdegna gli animali e nemmeno i vegetali. Il tutto è basato anche su ciò che la natura stagione dopo stagione offre nei suoi campi.
Ragion per cui, d’estate quando i campi offrono qualche prodotto in meno, il verdone si dedica maggiormente alla caccia di insetti come: ragni e insetti, tra cui afidi, formiche e anche coleotteri.
Mentre a partire dall’autunno preferiscono i vegetali come: miglio, grano, girasole, bacche di ginepro mature, eccezionalmente mangia frutta matura, tranne in autunno, per cui non costituisce una minaccia per le coltivazioni. Grazie al potente becco tipico di questi uccelli, riesce a spaccare i semi duri di cereali e pinoli, oltre a nutrirsi di rosa canina o rovi.
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Raffaella Lauretta
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