Perché gli uccelli perdono le piume? Come capire se si tratta di un fenomeno naturale oppure di una patologia da curare con metodi efficaci.
Sempre più spesso li scegliamo come animali domestici perché riescono a portare allegria anche nella più grigia delle case: gli uccelli stanno conquistando da tempo il cuore di grandi e piccoli. Ma cosa rende questi animali domestici ancora più speciali? Naturalmente il loro piumaggio folto e colorato. Quando però iniziano a perdere le piume è bene chiedersi se si tratta di un fenomeno del tutto biologico, magari dovuto all’età, oppure se c’è qualche problema di salute. Ecco come scoprire perché gli uccelli perdono le piume e come intervenire in tempo per rimediare a questo problema.
Cosa rende gli uccelli così particolari e diversi dagli altri animali? le piume! Colorate, soffici, eleganti le piume danno spesso colore ai nostri simpatici amici volatili. La loro origine è nella pelle dell’uccello e, per la loro stessa conformazione, ricordano molto le squame dei pesci e dei rettili: non a caso entrambe sono composte di cheratina. Ma a cosa servono le piume?
Oltre a dare colore, le piume hanno anche l’importante funzione di controllare la temperatura corporea, ovvero di fare in modo che l’organismo dell’uccello non subisca sbalzi di calore. Inoltre hanno la doppia funzione di attirare e cacciare le prede per poi mangiarle, ma anche di camuffarsi in modo da non essere riconoscibili agli occhi degli altri animali che vorrebbero attaccarli.
Nella fase del corteggiamento gli uccelli usano le piume per conquistare il partner, mentre impregnandosi di acqua servono a dissetare i piccoli nel nido. Le piume hanno inoltre un’importante funzione di protezione contro gli agenti atmosferici esterni e le intemperie.
Infine le piume degli uccelli rivelano il loro stato di salute. Dare un’occhiata alle sue piume indicherà molto sullo stato di salute dell’uccello e soprattutto sulla presenza o meno di eventuali malattie più frequenti negli uccelli. Bisognerà fare molta attenzione per capire anche i più piccoli cambiamenti dovuti a patologie, stress o disturbi nervosi. Come il becco e gli occhi, anche le piume possono cambiare colore.
Quindi una volta premesso che le piume devono sempre essere lucide e dai colori sgargianti, vediamo ora perché gli uccelli le perdono e quali sono le possibili cause. Si deve sempre temere qualche malattia genetica, o potrebbe anche essere frutto di un disturbo compulsivo dovuto al nervosismo o a un particolare momento di stress? Passiamo in rassegna tutte le eventuali cause della perdita delle piume negli uccelli.
Non è detto che il problema venga ‘da dentro’: infatti può capitare che sia lo stesso uccello a procurarsi la perdita delle piume. Infatti se ha prurito il volatile potrebbe usare il becco per grattarsi e darsi un po’ di sollievo, sebbene in questo modo rischi di rovinare il suo piumaggio e spesso a procurarsi lesioni che potrebbero infettarsi. Speso il prurito è causato dalla presenza di parassiti: per questo l’esperto spesso suggerisce la sverminazione esterna dell’uccello.
Se non sono i parassiti la causa del problema , potrebbero essere i batteri a causare la caduta delle piume. Non è una malattia da prendere con leggerezza: infatti è bene sottoporre il volatile a una visita dal veterinario per escludere questa malattia e passare alla ‘controffensiva’.
La patologia nota come ‘malattia del crisantemo’ indica un improvviso arresto della crescita delle piume nell’uccello. Viene detta così perché spesso sono queste piante a soffrire di questa ‘calvizie’ dovuta alla presenza di alcuni aggressivi parassiti, che ne bloccano il ciclo vitale.
Un uccello solitamente cambia le piume un paio di volte all’anno: ma se il fenomeno dovesse ripetersi più spesso allora potrebbe trattarsi di ‘falsa muta’. Infatti talvolta a causa delle alte temperature il volatile può fare un ‘ricambio’ delle sue piume. Per evitare però che possa perderne in quantità eccessiva si consiglia sempre di postare la sua gabbia in un luogo illuminato ma più fresco e leggermente ventilato. Non meravigliamoci se, durante la muta, l’uccello ha un aspetto trasandato e disordinato: può capitare che le piume nuove non siano sufficienti a coprire gli spazi bianchi.
Così come noi umani, anche gli uccelli possono avere il problema delle cisti: nel loro caso le piume, anziché crescere all’esterno, si sviluppano all’interno del corpo. Il fenomeno viene detto ‘lumps’: queste cisti sottocutanee sono piene di piume e penne arrotolate su se stesse e tenute unite dalla cheratina.
Una patologia, spesso di origine genetica, che si manifesta con piccoli puntini rossi sulle ali: almeno questi sono i sintomi più evidenti ad occhio nudo. Infatti potremmo osservare nel volatile dei problemi collaterali come ad esempio la perdita di appetito, inappetenza quindi e uno stato generale di apatia e depressione. Purtroppo la sua gravità è direttamente proporzionale all’età dell’uccello: più è giovane, più la malattia sembra letale.
Si tratta di una sindrome di natura nervosa ed è anche piuttosto difficile da curare. Infatti è indicata come un disturbo del comportamento, ma c’è la necessità di diversi esami e test per capire se si tratta di questa sindrome oppure di un malessere passeggero del volatile. Solitamente un uccello con questo disturbo di strappa le penne dal torace, dalla groppa, dalle zampe e anche dalle ali e dalla coda.
Anche una dieta sbagliata, dei semi non di ottima qualità oppure delle verdure non proprio fresche possono inibire l’appetito nell’uccello ma anche non nutrirlo a sufficienza. Chiediamo consiglio al nostro veterinario prima e al rivenditore di fiducia poi per scegliere gli alimenti migliori per la sua salute. Anche le sue piume ne trarranno benefici!
Cosa possiamo fare noi per aiutare un uccello che perde le piume? Oltre a fissare immediatamente una visita dal veterinario ed escludere la presenza di patologie genetiche o nervose, possiamo iniziare a cambiare qualcosa nelle loro abitudini alimentari. Usiamo sempre semi e prodotti di prima qualità, possibilmente freschi e sostituiamoli ogni volta che sembrano ammuffiti. Naturalmente a seconda della specie del volatile cambierà la sua dieta: un pappagallo non mangerà lo stesso cibo e le stesse quantità di cibo di un canarino! Stesso discorso vale per l’acqua, che deve essere sempre pulita e a temperatura ambiente.
Proviamo a cambiare le verdure e magari scopriremo che ce ne sta una che gli piace più di altre. Prediligiamo il cetriolo e, tra i semi, il farro, il miglio, l’avena e il frumento. Essi infatti sono ricchi di acido silicico e assicurano agli uccelli un piumaggio nuovo lucente e setoso.
Naturalmente l’esperto saprà da solo consigliare l’iter migliore per fare una diagnosi e curare il nostro uccellino. Ma ecco in che modo solitamente procede un veterinario e a quali test sottopone il volatile.
La visita all’uccello solitamente parte dall’analisi delle feci e un tampone. Si procede poi con un test della polpa della penna, esami di colture batteriche e, solo in alcuni casi più complicati, una biopsia della cute. A completare il quadro possono servire esami del sangue, radiografie, test più specifici e un’endoscopia.
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F.C.
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