Per strada, nel bosco o nel parco… se avete trovato un uccellino ferito, sano, cinguettante o silenzioso non fatevi prendere dal panico o dalla foga di aiutarlo a tutti i costi, potreste addirittura danneggiarlo!
Quando ci si imbatte in un uccellino solo e in apparente stato di difficoltà è necessario innanzitutto cercare di capire se è veramente in difficoltà (si è smarrito, è stato smarrito, è stato abbandonato) o è semplicemente temporaneamente solo.
I genitori dei piccoli volatili, infatti, accompagnano i pargoli volata dopo volata, verso l’autonomia e raccoglierlo in questa fase vorrebbe dire sottrarlo alle loro cure compromettendone lo stato di salute o la vita stessa.
Quindi se trovate un nidiaceo (giovane uccello che non ha ancora abbandonato il nido) o di un rondone trovato per strada, su un marciapiede o in un bosco non abbiate fretta e analizzate la situazione seguendo questi semplici consigli.
Se si tratta di nidiacei sani devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento, a meno che non vi sia un rischio facilmente riconoscibile come il passaggio di auto e presenza di predatori. In questo caso siamo di fronte a nidiacei in stato di pericolo; è opportuno allontanare l’uccellino dal rischio e sorvegliarlo in attesa che arrivino i genitori.
Nel caso vi imbattiate in nidiacei feriti recuperateli e date loro le cure necessarie a sopravvivere, appena potete pero consegnateli nel centro specializzato più vicino a voi.
Ma cosa si intende per cure necessarie? Indossate dei guanti per maneggiare il volatile, non mettetelo in gabbie o trasportini (gli uccelli sono insofferenti alla cattività), scegliete una scatola di cartone poco più grande del volatile e che permetta una buona aerazione magari con dei fori nella parte superiore e portatelo a casa, in un posto sicuro e lontano dalle fonti di calore diretto (termosifone, stufa).
Non dategli mai mollica di pane, latte o derivati del latte ma scegliete alimenti universali di emergenza come omogeneizzato di carne, pezzettini di carne cruda o camole (larve della farina o del miele) e acqua con un contagocce o una siringa senza ago. Se possedete un gatto
Se vi siete imbattuti invece in un rondone in difficoltà sappiate che questi uccelli appartengono all’ordine degli apodiformi (dal greco “senza piedi”) e, una volta atterrati non sono più in grado di darsi lo slancio necessario a spiccare nuovamente in volo.
Sappiate quindi che il vostro intervento potrebbe salvare loro la vita. Mi raccomando a non confonderli con le rondini che si rifugiano in massa nelle case per ripararsi dal freddo.
Il rondone adulto (lo riconoscete perché ha le ali lunghe che superano la fine della coda di circa 2-3 cm incrociate sul dorso) in assenza di ferite torna a volare grazie a una semplice operazione di lancio, ma questa deve essere eseguita da personale esperto quindi il consiglio è portarlo in un centro Specializzato.
Il rondone giovane, anche senza ferite, non sarà in grado né di volare né di alimentarsi e quindi va consegnato nel più breve tempo possibile a un centro di recupero per il soccorso.
Non riconoscete subito il volatile in cui vi siete imbattuti e pensate che possa essere una specie protetta o rara? Qui alcuni consigli utili su come riconoscere le specie di uccelli protette e i loro canti.
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S.C.
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