Si può dare il pane agli anatroccoli? In questo articolo risponderemo a questa domanda, per capire se il pane è un alimento davvero dannoso per alcuni volatili oppure no
Quando siamo nei pressi di laghetti popolati da anatroccoli, oche, cigni o papere, ci viene quasi istintivo fornire loro da mangiare, soprattutto pezzetti di pane che abbiamo a portata di mano e che offriamo pensando di fare del bene agli animali, che lo accettano ben volentieri.
Ma si può dare il pane agli anatroccoli senza che vi siano conseguenze per la loro salute?
Vicino a un laghetto in un parco di Buxton, nella contea inglese di Derbyshire, è stato installato un cartello che ha fatto discutere sul questione di poter dare o meno il pane ai volatili che vi abitano.
Il segnale sembra essere stato ideato da una cittadina e dà voce a un particolare punto di vista delle anatre, recitando testualmente: «Potete darci il pane! Tutti hanno smesso di darci da mangiare perché pensano che ci faccia male e ora alcune di noi stanno morendo di fame senza pane!»
Questo invito ha scatenato un acceso dibattito tra l’opinione pubblica in tutto il Regno Unito sulla questione se sia giusto o meno dare da mangiare del pane alle anatre di un parco.
Un programma radio della BBC ha chiesto un parere alla Royal Society for the protection of Birds (RSPB), la maggiore organizzazione per la protezione degli animali selvatici in Europa. Un suo portavoce ha spiegato che anche gli uccelli, al pari delle persone, necessitano di una dieta variegata per stare in salute: anatre, anatroccoli, cigni e oche possono digerire il pane, ma se ne mangiano in quantità eccessive si rischia che si sazino solo in quel modo. Se il pane diventasse l’unico alimento ingerito dai volatili, sarebbe un problema perché verrebbero a mancare vitamine, minerali e altre sostanze nutritive di cui necessitano e che sono presenti in altri cibi.
La Swan Support, un’organizzazione che si occupa della riabilitazione di cigni malati e feriti, ha diffuso ulteriori importanti informazioni relative all’alimentazione per questi animali: si può dare loro pane, grano, cereali, insalata, erba secca, ma sempre in piccole quantità ed evitando che nelle vicinanze dell’acqua circostante si accumuli cibo che non viene mangiato.
Quindi non è il pane in sé per sé a fare male, ma un suo consumo eccessivo da parte degli uccelli, in maniera simile a quanto avviene quando il cane mangia troppo pane.
Se decidiamo di dare da mangiare ai volatili che abbiamo davanti a noi in un parco, possiamo offrire del pane in piccole dosi, preferendo quello che contiene semi a quello di tipo bianco.
Fornire pane, cracker o grissini potrebbe infatti rivelarsi molto pericoloso, secondo alcuni potrebbe addirittura condannare ad una morte precoce i pennuti selvatici. In gergo scientifico si parla dell’ala d’angelo, ovvero di una particolare malformazione dell’ultima articolazione di una o di entrambe le ali di anatre, oche, papere.
Questa malattia è particolarmente rischiosa perché l’ala colpita si piega in maniera non naturale verso l’esterno, anziché restare distesa lungo il corpo e può impedire all’uccello di volare in caso di necessità, quando si trova in situazioni di pericolo (quando deve trovare riparo da predatori o intemperie).
Sembra che sia proprio il pane a contribuire in una certa misura all’insorgere della patologia: l’eccessiva assunzione di carboidrati, zuccheri e proteine, compromette negli uccelli la corretta crescita di ossa e cartilagini, soprattutto se unita alla carenza di sali minerali e delle vitamine D ed E.
Per questo motivo è di fondamentale importanza che i simpatici volatili seguano una dieta corretta, integrando al pane altre tipologie di alimenti come chicchi di uva senza semi tagliati a metà, cavolo, lattuga romana, orzo, riso, avena, chicchi di mais.
Sono assolutamente da evitare i cibi dolci come i popcorn, le patatine e i biscotti.
Solo in questo modo, integrando correttamente differenti sostanze nutritive, saremo in grado di aiutare davvero gli uccelli a sfamarsi, senza danneggiare la loro salute.
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R.B.
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