Un canarino come animale domestico: ma quale scegliere? Ecco tutte le caratteristiche delle specie presenti in natura per una scelta consapevole.
Sempre più spesso al posto del cane o del gatto si preferisce un canarino sia per i colori, sia per il loro piacevole chiacchiericcio sia perché forse si tratta di animali meno ‘impegnativi’ dal punto di vista economico, di spazio e di tempo da dedicarvi. Avere un canarino in casa infatti non richiede altro che una gabbia spaziosa. Ma al momento della scelta ci ritroviamo davanti una grande varietà di esemplari: quindi è bene conoscere le caratteristiche di ciascuno per una scelta consapevole. Ecco dunque come riconoscerli.
Dal nome latino Serinus canaria il canarino appartiene alla grande famiglia dei passeriforme, ma è nel suo nome la provenienza, le isole Canarie appunto (sebbene vi siano esemplari anche nelle Azzorre e Madera). La lunghezza totale del corpo del canarino raggiunge i 16 cm, sebbene quelli di allevamento possono sfiorare anche i 20 cm. Ciò che distingue il canarino dagli altri volatili è sicuramente il colore del suo piumaggio: giallo (non a caso si dice: giallo canarino) ma anche verde chiaro. Il suo becco ha una forma conica ed è sormontato da due vispi e piccoli occhi neri. Generalmente il canarino è il volatile più amato dai bambini, soprattutto la specie maschile poiché emette piacevoli cinguettii simili a armoniose melodie. Le razze dei canarini si classificano in base a tre criteri: il colore, il canto e la forma.
I canarini da colore si distinguono in base a varie colorazioni, spesso frutto di incroci; quelli da canto sono i più difficili da allevare poiché, crescendo, tendono ad assimilare sempre nuovi suoni che arricchiscono il canto naturale di base; infine i canarini di forma e postura.
Tra i canarini da colore si distinguono quelli con sfondo giallo o bianco (quando perdono il giallo originario, ad eccezione del canarino bianco inglese) e quelli con fondo rosso o arancione. Fa eccezione il canarino selvatico che ha un piumaggio giallo di base con macchie scure (detto pigmentato). Quelli che hanno il piumaggio di base chiara sono detti anche lipocromi. Gli ‘avorio o appassionati’ sono invece quelli che hanno un colore di base rosso-arancione.
I canarini pigmentati invece si distinguono in altre varietà, tutte con macchie nere o marrone scuro su fondo giallo o bianco o rosso: verdi, blu, bronzo, dorati e argentati.
Sebbene a colpirci sia soprattutto il colore del piumaggio, è fondamentale nella scelta osservare lo stato di salute del volatile. Per quanto riguarda l’età è preferibile scegliere esemplari giovani, poiché la vita media di un canarino non supera i 12 anni e uno già ‘anziano’ potrebbe essere un canarino malato. Per capire la sua età bisognerà affidarsi alle informazioni dell’allevatore o venditore di fiducia, oppure interpretare l’anellino FOI attaccato alla zampa. Si tratta di un piccolo cerchio in alluminio colorato, che riporta una serie di codici che stanno ad indicare l’anno di nascita del canarino ovvero l’anno in cui è stato ‘cerchiato’ il volatile.
E’ bene preferire un esemplare vivace e dinamico: quelli stanchi e poco attivi solitamente hanno qualche problema o sono anziani e prossimi alla morte. Anche il piumaggio è indicativo dello stato di salute dell’uccello: deve essere liscio e brillante. Anche auscultando il battito del suo cuore e sentire i suoi respiri può essere fondamentale per capire come sta. Se invece vogliamo un canarino che canti e ci allieti con la sua voce preferiamo un esemplare maschio che ha tonalità e suoni diversi da quello femmina.
Solitamente i canarini non amano la solitudine, sebbene può capitare di vederli litigare con un altro esemplare che condivide con loro la stessa gabbietta. In tal caso, senza rinunciare a uno dei due, conviene tenerli separati (esistono in commercio dei divisori appositi) a meno che non siano in periodo di riproduzione naturalmente. Le liti non dipendono dal sesso: possono litigare due esemplari maschi o femmine o anche due esemplari di sesso opposto. Bisognerà tenerli divisi fino a quando non saranno pacifici l’uno con l’altro: per fare ciò facciamo dei tentativi senza mai perderli d’occhio.
Dalla scelta di prendere uno o più esemplari dipenderà anche la dimensione della voliera: naturalmente più canarini dovranno vivere insieme più dovrà essere grande. conviene tenere la gabbietta accanto a una finestra o dove circola meglio l’aria. Arredare la voliera con pochi elementi ma fondamentali: abbeveratoio, mangiatoia e una vaschetta d’acqua da utilizzare come vasca.
Oltre agli accessori non dimentichiamo il mangime: un mix di semi composto da scagliola, niger, panico, avena, ravizzone, con aggiunta di qualche pezzo di frutta e verdura fresca. I canarini amano lattuga, radicchio, spinaci, ma anche cavoli, carote, piselli, fave, pomodori etc. Accanto a questi alimenti che costituiscono la base della loro alimentazione, si potranno aggiungere dei pezzi di biscotti all’uovo e tuorli di uovo sodo.
Viene indicato il periodo autunnale poiché è proprio da settembre a dicembre che i canarini hanno completato la muta e saranno in forma smagliante. Se è un allevatore di fiducia a consigliarvi sulla scelta è probabile che vi dia degli esemplari sani e giovani, meglio ancora se novelli. Se invece si va in qualche negozio, è bene che sia altrettanto di fiducia in quanto qualche venditore disonesto potrebbe ‘sbarazzarsi’ dei soggetti più deboli e cagionevoli.
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F.C.
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