Come nascono i pulcini e come avviene l’accoppiamento per le galline? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla riproduzione dei galliformi.
Che avvenga con la schiusa delle uova o con la loro deposizione nel pollaio, le uova da cui nasceranno i pulcini hanno origine nell’accoppiamento tra gallina e gallo. Il rapporto avviene in maniera diversa da quello che notoriamente conosciamo per gran parte degli animali, in quanto non vi è penetrazione da parte del maschio nell’apparato riproduttivo della femmina. Eppure vi deve essere necessariamente un contatto. Ecco come nascono i pulcini e le loro aspettative di vita.
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Ciò che differenzia la gallina e il gallo dal resto dei volatili è l’apparato riproduttivo: ciò influisce inevitabilmente sul modo di accoppiarsi. Ve ne sono almeno due, ma l’incontro tra il maschio e la femmina avviene sempre allo stesso modo.
La gallina ha una vagina, detta cloaca, che è una sorta di pertugio dove viene il seme del gallo passa fino all’apparato riproduttivo vero e proprio. Esso è costituito da diverse parti, in primis l’ovario: esso può contenere circa 4000 cellule uovo disposte ‘a grappolo d’uva’. Una volta fecondato l’ovulo maturo si stacca dall’ovario e intraprende un percorso verso l’ovidotto costituito da cinque parti: infundibolo, magnum, istmo, utero e vagina.
Anche il pene del gallo è detto ‘cloaca’ e ha una forma tubolare, sebbene all’esterno sia visibile solo una sorta di pertugio, con due millimetrici canali. Da qui esce lo sperma che andrà a fecondare la gallina, prodotto dai testicoli interni. I due canali fallici del gallo, al momento dell’accoppiamento, si gonfiano di sperma che sarà introdotto nella gallina.
La risposta è no: quelle che notoriamente andiamo a raccogliere nel pollaio non sono frutto dell’accoppiamento, noto anche come ‘bacio cloacale’ tra una gallina e un gallo. Tanto è vero che le galline domestiche, spesso uniche nei pollai che collochiamo sul terrazzo, continuano a produrre uova ogni giorno.
Le prime sono frutto dell’incontro sessuale con un gallo e contengono un pulcino, le seconde invece sono solo semplicemente incubate. In presenza di un gallo e una gallina è bene controllare se le uova sono fertili: la verifica può avvenire dopo almeno sette giorni della deposizione.
In controluce sarà possibile vedere l’interno dell’uovo, che chiarirà se si tratta di un uovo fertile oppure di uno commestibile. Se notiamo un punto scuro con delle diramazioni esso rappresenta l’embrione del pulcino che nascerà. E’ bene ripetere l’operazione più volte per accertarsi che l’uovo sia effettivamente fertile, poiché a volte possono verificarsi degli sviluppi tardivi.
Se in controluce non vediamo alcuna macchia scura è probabile che l’uovo non sia stato fecondato: naturalmente se la gallina da allevamento domestico è sola nel pollaio, non sarà necessaria tale operazione. In questo caso il tuorlo proseguirà la sua formazione con la formazione dell’albume, del guscio e della pigmentazione finale.
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Degna di nota la modalità con cui avviene l’incontro tra una gallina e un gallo. Diversi sono i fattori da considerare, tra cui l’età dei due volatili, che incide sulla fertilità della femmina. Sono preferibili animali inferiori o pari a un anno di età: più è bassa l’età più alta sarà la fertilità. Infatti se uno dei due protagonisti è piuttosto ‘anziano’ è consigliabile farlo accoppiare con un esemplare più giovane.
Ve ne sono di due tipi: nel primo il gallo è solo con un’unica gallina, nel secondo caso invece è in compagnia di più galline. In un pollaio con un solo gallo e più galline, si consiglia di non far convivere più di 10 galline alla volta. Questo perché la possibilità del gallo di fecondare può notevolmente ridursi in presenza di troppi esemplari femminili da ‘baciare’.
In questa situazione si avranno più galli che fecondano contemporaneamente più galline. Il numero dei maschi deve essere necessariamente pari o superiore a quello della galline: ciò dipende anche dal grado di fertilità delle femmine. Nel caso di galline leggere, con un’alta percentuale di fertilità, sarà possibile introdurre un numero di galli inferiore rispetto a quello consigliato.
Come avviene l’incontro tra le due cloache? In realtà il tutto si svolge in modo quasi teatrale. Il gallo balla attorno alla gallina prescelta la quale, comprese le intenzioni del gallo, può tentare la fuga. Inseguita e raggiunta la femmina, il gallo con un balzo salterà su di lei e, tenendole la testa con il becco, avvicinerà la sua cloaca a quella della femmina. La sacca di sperma viene depositata nel condotto ovarico della femmina. Il gallo può ripetere questa operazione circa 30 volte al giorno.
Lo sperma del maschio può fecondare la gallina fino a un massimo di 15 giorni dalla sua ‘introduzione’. Ogni 24 o 48 ore una gallina è in grado di depositare un uovo. Data la lunga capacità di fecondazione dello sperma nel tempo, la gallina è in grado di depositare uova fino a due settimane. Ma le uova, affinché nascano dei pulcini, devono essere incubate: solo così vi è la possibilità di una schiusa.
La femmina che si accovaccia sull’uovo e ne riscalda il contenuto col suo corpo viene chiamata ‘chioccia’. Il tempo di incubazione varia dai 21 ai 24 giorni. Il pericolo più grande per le uova appena depositate sono proprio i ‘papà’: i galli infatti spesso amano beccare il fragile uovo fino a romperlo e ucciderne l’embrione.
Studi scientifici hanno confermato che le uova fecondate hanno un apporto nutritivo maggiore di quelle che non lo sono. Ciò accade perché il seme del gallo ha un alto valore nutritivo. Quindi mangiarle può solo fare bene!
F.C.
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