Da anni vivono con gli umani, ma i piccioni non godono di una buona fama. Ecco quali sono le malattie trasmesse più pericolose e cosa fare per evitarle.
Imbrattano strade e monumenti, e con i loro escrementi sporcano statue e ringhiere dei balconi: insomma i piccioni sono sempre ospiti indesiderati. Oltre allo sporco da ripulire, essi possono essere più pericolosi e fastidiosi di quanto crediamo: sono almeno 60 le malattie trasmissibili da questi volatili, e in particolare dalle loro feci che spesso piovono dall’alto e ricadono anche su abbigliamento e teste. Di seguito elencheremo quelle più importanti e rischiose per la salute dell’uomo, e come porci rimedio.
Oltre ad essere loro stessi soggetti a determinate malattie, i colombi sono ‘spesso’ portatori di infezioni agli esseri umani. Come esemplari della famiglia Columbidae, questi volatili sono spesso attaccati da virus, parassiti e batteri o funghi. Ma ci sono 5 malattie in particolare che fanno tremare l’uomo a causa delle gravi conseguenze che derivano dal loro contagio. Ecco quali sono.
Detta anche psittacosi, questa infezione è estremamente pericolosa in quanto può anche condurre alla morte. I sintomi possono essere facilmente confusi con quelli di una banale influenza: la differenza fondamentale è che sembrano non svanire nel giro di pochi giorni. Può anche presentarsi sotto forma di setticemia.
Attraverso le vie aeree, l’olfatto umano può entrare in contatto con le spore del guano del volatile che ne è infetto. Dunque anche nell’aria potrebbero inaspettatamente volare le micro-polveri contaminate.
Si tratta di un’infezione batterica che colpisce l’intestino, il fegato e l’apparato renale dell’animale. Gli esemplari che ne guariscono però possono essere portatori sani per l’uomo. Essendo una malattia che colpisce il midollo e l’apparato cerebrale è possibile che i volatili che ne sono affetti perdano spesso l’equilibrio, oltre che piume dalle ali. L’essere umano più ‘vulnerabile’ a questa malattia è di certo il neonato e il bambino al di sotto dei 6 anni, le donne in gravidanza e gli anziani o comunque coloro che presentano un quadro clinico delicato o già compromesso.
Il contatto dell’uomo con le feci del piccione presenta sintomi allarmanti come febbre tifoide, disturbi gastro-intestinali e setticemia. Il contagio può avvenire attraverso il contatto dell’uomo con cibi contaminati dalle feci del volatile oppure direttamente con gli escrementi degli animali. Può capitare di mettere in bocca ad esempio le mani che hanno provveduto alla pulizia delle feci.
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Malattia infettiva trasmessa dal fungo Cryptococcus Neoformans che di solito colpisce i polmoni e si estende all’intero apparato cardio-respiratorio. La patologia può rivelarsi fatale soprattutto nei bambini e negli anziani, insomma in coloro nei quali il sistema immunitario non è del tutto formato o già precario.
La polmonite iniziale può essere accompagnata da dolori addominali, disturbi gastro-intestinali come nausea e vomito e anche problemi alla vista. L’uomo può infettarsi inalando le spore delle feci o entrandone in contatto attraverso la bocca. L’aspetto più terrificante della malattia è che essa non ha necessariamente bisogno del contatto diretto per entrare in circolo nell’organismo umano.
Causata dal fungo Histoplasma Capsulatum colpisce il sistema immunitario. Nei soggetti sopra elencati in una condizione di salute già danneggiata può manifestarsi con gravi problemi polmonari, ma fortunatamente nella maggioranza dei casi, la patologia si dissolve nel giro di pochi giorni prima di essere debellata.
Come nel caso della criptococcosi, la istoplasmosi può colpire attraverso l’inalazione delle spore del guano del piccione. Oltre a disturbi di tipo respiratorio, altri sintomi possono essere dolori al petto, mal di testa e un senso generale di spossatezza.
L’infezione da Eschericha Coli può manifestarsi con diarrea, crampi addominali prolungati e febbre alta, oltre che nausea e vomito. Nei casi meno gravi l’espulsione attraverso la defecazione risolve il problema, ma i alcuni soggetti più vulnerabili come quelli elencati in precedenza il problema potrebbe persistere a livello polmonare e gastro-intestinale.
Il batterio è piuttosto diffuso e può entrare in circolo nell’uomo attraverso i contatto con le feci del piccione che ne è portatore sano o malato.
Può capitare piuttosto spesso di entrare in contatto con gli escrementi dei volatili, soprattutto nelle difficili e lunghe operazioni di pulizia sulle ringhiere dei balconi e la pulizia del lato esterno degli edifici. Vi sono pochi e semplici precauzioni da prendere per evitare il problema e il rischio di contrarre le pericolose malattie indicate.
F.C.
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