In molte città si parla di ‘invasione’: ecco perché i gabbiani rappresentano un pericolo e perché sono diventati così aggressivi nei confronti dell’uomo.
Probabilmente guardando ‘Uccelli’ di Hitchcock non avremmo mai pensato che si potesse raggiungere quel livello di terrore con gli umani ormai prede indifese dei volatili. Eppure la finzione sembra quasi diventata realtà: questi pennuti sono diventati negli anni sempre più aggressivi non solo con gli altri animali, ma anche con l’uomo. Sono lontani i tempi in cui li vedevamo volare sul mare creando scenari romantici: adesso è più facile vederli sui cumuli di spazzatura con sguardo torvo e pronti ad attaccare chi osa avvicinarsi loro. Ma vediamo perché il loro atteggiamento è diventato così aggressivo e perché sempre più spesso nelle loro grinfie finiscono gli umani.
Qualche anno fa non avremmo mai pensato di vedere un gabbiano spiegare le sue enormi ali proprio davanti ai nostri occhi. Oggi invece, purtroppo, sembra la normalità guardare queste due grandi ‘braccia’ pennute che sembrano coprire interi cassonetti della spazzatura. Perché il problema nasce proprio da lì, dai rifiuti.
Le varie ‘emergenze rifiuti’ che si sono susseguite nel tempo hanno reso ancora più concreto e visibile il problema della sporcizia nelle strade delle nostre città: rifiuti a terra, cassonetti stracolmi e convivenze ben poco gradite. Naturalmente con l’aumento dello sporco sono aumentati anche topi e gabbiani in città. Ormai i ratti non scappano più al sono dei tacchi delle nostre scarpe e allo stesso modo sembra impossibile non farsi rubare un panino da un gabbiano che lo aveva adocchiato.
Insomma oggi fare una tranquilla passeggiata sembra ormai un miraggio, soprattutto in alcune città come Venezia prima e Roma poi.
Il direttore del Bioparco di Roma e zoologo, Fulvio Fraticelli, ha spiegato in maniera elementare il motivo per il quale i gabbiani ormai non temono assolutamente più gli umani. In fondo è anche un po’ colpa nostra, vediamo perché. Di solito il cartello ‘vietato dar da mangiare agli animali’ non è solo un monito per salvaguardare la loro salute ma anche un divieto che serve a non far prendere cattive abitudini.
Nel corso del tempo quante volte abbiamo dato un pezzo del nostro panino all’uccellino? Quante volte abbiamo lanciato pezzi di cibo al volatile per farlo avvicinare e guardarlo da vicino? Per loro dunque noi siamo diventati ‘fonti’ di cibo. E di certo i gabbiani, con la loro maestosità e potenza, hanno iniziato a ‘sfruttare’ la loro prestanza fisica per appropriarsi di ciò che vogliono. Quando in pratica il cibo non arriva loro spontaneamente, se lo prendono con la forza e la prepotenza.
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Questi aggressivi volatili sono onnivori, o meglio lo sono diventati: principalmente si nutrono di pesci, uova, carcasse di animali e vermi, sebbene da qualche tempo pare che il pasto prediletto siano i rifiuti prodotti dall’uomo. Non è insolito vederli afferrare dei ratti e portarli in volo per godere in solitudine il pasto.
A quanto pare il gabbiano è diventato onnivoro anche per la nostra incapacità di gestire il problema dei rifiuti: abbiamo dato loro il più gradito sostentamento. E oggi siamo diventati noi stessi e i nostri animali domestici le loro vittime: infatti dovremmo avere timore non solo della loro stazza e vicinanza ma anche delle malattie che trasmettono i gabbiani. I nostri animali domestici, come cani e gatti in prevalenza, possono essere facilmente attaccati e in maniera letale.
Purtroppo non si è ancora riuscita a trovare una soluzione concreta per questo grave problema che affligge le nostre città, ma di certo i danni non sembrano passare inosservati.
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F.C.
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