Perché gli uccelli fanno il nido e come scelgono il luogo più adatto ad ospitare i piccoli che nasceranno? Questa ed altre curiosità nell’articolo seguente.
Cosa serve ad un uccello per creare il piccolo habitat che ospiterà i piccoli appena nati? E perché lo allestisce da solo, in un posto in alto, invece di deporre le uova a terra e con quale criterio sceglie il luogo più adatto? Sono tutte domande alle quali la scienza e la ricerca col tempo sono riuscite a dare una risposta. Per quanto soddisfacenti possano essere le risposte ai quesiti, la natura e gli stessi suoi esemplari spesso ci lasciano a bocca aperta per la creazione di opere che sperano la fantasia. Ecco cosa è un nido nell’immaginario dei volatili, cosa spinge loro ad allestirne uno e quali sono i materiali che solitamente servono per la loro creazione. Ecco tutte le curiosità sul perché gli uccelli fanno il nido.
Li vediamo sulla cima degli alberi, tra i rami e anche all’esterno dei nostri balconi: ma cosa rappresenta il nido per un uccello che lo costruisce? Nell’immaginario collettivo il nido è sinonimo di rifugio, porto sicuro, il posto dove appunto trovare il calore di casa. Tra le curiosità sugli uccelli (Leggi qui: Curiosità sugli uccelli: 15 fatti davvero interessanti da scoprire sui pennuti)a anche per gli uccelli vale lo stesso sentimento?
In un certo senso sì, ma non è rivolto agli esemplari adulti quanto ai piccoli che nasceranno una volta schiuse le uova. Infatti il nido è un atto d’amore dell’uccello genitore verso il ‘figlio’, non il luogo dove i due genitori si incontrano e aspettano la cova delle uova. Quindi l’idea del nido come ‘rifugio d’amore’ vale soprattutto per i genitori nei confronti dei figli. Il nido serve inoltre come ‘riparo’ dalle condizioni climatiche avverse e anche come scudo nei confronti di eventuali predatori.
Qual è il materiale che serve per allestirne uno? E’ ovvio che vada bene qualsiasi elemento si trovi in natura e che sia reperibile dagli uccelli: foglie, rami, paglia, fili di erba, muschi e anche ‘residui’ che l’uomo lascia abbandonati in strada. Pensiamo alle cartacce che qualche incivile lascia sul marciapiedi, a pezzi di stoffa e altro tipo di spazzatura che, invece di finire nel cassonetto, vengono raccolti dagli uccelli per costruire il nido. In ogni caso a quanto pare il materiale ha poca importanza: quello che conta è costruire un ottimo rifugio per i piccoli, anche se si vedono stoffe colorate e ritagli di giornale qui e lì.
Per quanto riguarda la ‘forma’ del nido, nell’immaginario collettivo è facile ritrovare il tipico cestello di paglia ed erba. Ma a quanto pare non tutti gli uccelli costruiscono il nido su questo modello: altri infatti ne costruiscono a forma di sacco. Questa forma rende l’interno dell’ambiente ancora più riparato dalle intemperie. Alcuni si adattano anche al tipo di albero, tipo il salice, che può ospitare anche nidi a forma di fiasco.
La risposta è: no. Alcune specie non ritengono necessario un luogo riparato come il nido. Facciamo l’esempio del falco pellegrino: questo uccello preferisce le rupi scoscese, anfratti tra le rocce e altri che invece si occupano del nido semplicemente proteggendolo con le loro zampe. Oppure il cuculo che ‘sfrutta’ i nidi costruiti dagli altri per le sue uova. La rondine infine preferisce le case degli umani o all’interno di case e stalle, probabilmente per il calore che emanano.
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F.C.
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