Canti d’amore, richiami d’allarme e chiamate in volo: perché gli uccelli cantano? Ecco qualche curiosità sullo speciale linguaggio dei volatili
Quando si parla di canto degli uccelli ci si riferisce a una grande varietà di suoni complessi, che costituiscono un vero e proprio linguaggio. Ogni singolo suono ha un uso, uno scopo differente e viene utilizzato in circostanze precise.
Come funziona quindi il loro linguaggio e perché gli uccelli cantano?
Lo scopriamo in questo articolo!
Così come noi partiamo dal nostro alfabeto per comporre parole, frasi e discorsi, così anche gli uccelli producono un’articolata serie di melodie, chiamate e canzoni. Loro non possiedono una laringe con corde vocali, ma sono dotati di un particolare organo chiamato siringe, che è una specie di palloncino posizionato all’estremità inferiore della trachea. Canti e suoni tanto diversi si devono proprio alla conformazione della siringe, che è appunto differente a seconda della specie.
Una curiosità: gli uccelli sono capaci di cantare in duetto con se stessi! Questo è possibile perché i loro suoni sono prodotti da due sottili membrane collegate alla siringe. Si è inoltre evidenziato che la voce di un uccello, nei passaggi maggiormente potenti, può raggiungere i 110 decibel di volume, ossia l’equivalente di un clacson rumoroso.
Le varie specie di volatili emettono suoni con diversi significati specifici. Gli ornitologici e i ricercatori si impegnano da anni per interpretare il delicato linguaggio musicale dei pennuti e sono riusciti a decodificare il significato generale dei messaggi degli uccelli quando comunicano tra di loro.
I suoni degli uccelli sono espressivi e variegati e nel tempo sono state individuate alcune funzioni generali.
Gli uccelli utilizzano i suoni per:
– marcare il territorio
– attrarre e conquistare le femmine della stessa specie
– avvisare i membri della stessa specie e i piccoli di minacce e pericoli
– mantenere i contatti con lo stormo o altri individui
Facciamo un esempio pratico: se un uccello maschio usa il canto per difendere il suo territorio, è importante per lui ascoltare l’ambiente circostante per capire se ci sono altri maschi nelle vicinanze. Essendo difficile ascoltare e cantare allo stesso tempo, l’esemplare emetterà canti brevi con lunghe pause, per avere modo di ascoltare nella fase di intermezzo.
E’ inoltre importante che i maschi limitrofi non lo scambino per un estraneo da attaccare e siano in grado di riconoscere il suo canto. Per questo motivo, l’uccello maschio utilizzerà un canto semplice e con poche variazioni: deve essere sicuro di essere facilmente ricordato dai vicini, spostandosi al tempo stesso lungo tutto il territorio. E’ una comunicazione di insediamento nella zona: tutti i maschi della stessa specie dovrebbe rinunciare a un eventuale tentativo di occupazione.
Il canto cambia quando lo scopo dell’uccello maschio è quello di attirare una femmina: in questo caso non è necessario fermarsi ad ascoltare, per cui esso canta per periodi più lunghi e utilizza più variazioni possibili, cercando di mostrare le sue virtù canore.
Vediamo quindi come le caratteristiche del canto siano strettamente legate al suo scopo: la difesa del territorio richiede canti semplici e brevi, quella del richiamo sessuale invece necessita di canti lunghi e variegati.
Il canto e i richiami degli uccelli sono tra i principali segnali rivelatori per distinguere le diverse specie. Per un approfondimento su questo argomento vi consigliamo la lettura dell’articolo Uccelli: come riconoscere le specie protette e i loro canti.
Sono dei suoni taglienti e penetranti, che diventano veri e propri segnali d’allarme usati dagli uccelli tutte le volte che si sentono minacciati, al fine di per avvertire i compagni del pericolo. Si tratta in genere di suoni brevi ma molto forti, tanto da poter essere uditi a grandi distanze. Questo tipo di suono è inoltre utilizzato come segnale di minaccia dagli uccelli predatori durante gli inseguimenti.
E’ quello che emettono i piccoli uccellini per chiedere del cibo o per attirare l’attenzione delle loro madri e consiste in gemiti e cinguetti, con a volte sbattimento di ali. Si sentono con chiarezza quando si è in prossimità di un nido.
Sono l’equivalente del nostro accertarsi delle condizioni di un amico. Sono cinguettii moderatamente forti, simili a ronzii, che vengono utilizzati ad esempio durante un viaggio dai componenti dello stormo per mantenersi uniti, o per avvisare riguardo alla presenza di una buona fonte di cibo.
Sono suoni molto musicali, usati soprattutto per annunciare il passaggio degli stormi durante le migrazioni. Si sentono quindi solo durante il volo e sono tra i canti più utili per identificare ogni specie.
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R.B.
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