Perché non toccare un nido abbandonato? Se ci capita di notarne uno ecco quali sono i rischi di un nostro avventato comportamento.
A tutti può capitare, passeggiando, di notare un nido di uccelli abbandonato o che sembra tale, ma magari non lo è. Questo perché in apparenza può sembrare che questi giacigli, magari con uova e pulcini all’interno, siano rimasti soli. Magari i genitori si sono semplicemente allontanati per cercare del cibo da dare ai loro piccoli. Ma se ci avventassi contro il nido, cosa potrebbe accadere ad esso e ai suoi piccoli abitanti? Ecco anche quali sono le conseguenze di una nostra curiosità come può essere quella di toccare un nido o fotografarne uno.
Se ci capita di trovare un nido solo, senza la presenza dei genitori all’interno ma magari solo dei piccoli, è bene conoscere quali sono i pericoli che potremmo far correre agli uccellini che vi abitano. Capisco che è assolutamente difficile far finta di nulla e non cercare di ‘aiutare’ i piccoli abitanti, ma forse il nostro intervento può essere ancora più dannoso del contrario.
Innanzitutto una premessa: la vita degli uccelli selvatici (scopri qui le 5 specie più belle) non può essere paragonata alla nostra, quindi vedere un nido abbandonato non è la stessa cosa che trovare un bebè lasciato da solo in una cesta fuori alla porta di casa. Il nido con soli i piccoli all’interno non significa realmente che essi siano stati abbandonati. E’ bene conoscere le caratteristiche di un nido per capire se è stato abbandonato oppure no.
In linea generale un nido abbandonato non ospita pulcini al suo interno, a meno che l’assenza dei genitori non sia dovuta ad un allontanamento provvisorio. Potrebbero essersi allontanati per poi ritornare, oppure la madre potrebbe essere stata attaccata da predatori e quindi essere ormai priva di vita. Ma generalmente la mamma non lascia mai i suoi piccoli, se non per cercare del cibo con cui nutrirli. In questo caso la loro assenza non dura più di mezz’ora: quindi basterà tenere sotto occhio il nido e vedere cosa succede.
Se un predatore ha attaccato la mamma allora il discorso si fa più triste e complesso, poiché i piccoli resteranno davvero soli e senza cibo rischieranno anche di morire di fame. Inoltre le uova dei pulcini non ancora nati richiedono una temperatura costante: per questo è bene non avvicinarsi al nido se vi è la mamma perché potrebbe scappare e interrompere la cova.
In generale si consiglia di non toccare mai i nidi, poiché potrebbe essere davvero molto pericoloso per la vita dei piccoli che lo occupano, anche se li ritroviamo al di fuori e nei pressi dei nidi. Infatti nella grande maggioranza dei casi, questi piccoli non sono stati abbandonati dalla mamma ma stanno imparando a volare da soli. Se vuoi approfondire il tema di come comportarsi quando si trova un uccellino caduto dal nido, clicca qui.
Se invece siamo quasi certi che il pulcino si sia perduto e non sappia come ritornare al nido, solo in questo caso, sarà bene raccoglierlo e porre il povero sventurato in un luogo più sicuro, magari dove i genitori possano andare a recuperarlo. Se dopo un paio di ore nessuno ‘si fa vivo’ per raccoglierli, allora portiamoli nel centro per animali più vicino.
Molti uccelli costruiscono il loro nido a terra o su alberi bassi e poi incubano le uova solo dopo averne deposte alcune, magari non tutte insieme. Alcune specie addirittura depongono le uova a terra e si allontanano per poi avvicinarsi: esse dunque sembreranno davvero abbandonate. Queste specie sono il Fratino e il Corriere piccolo, il Fraticello e la Sterna etc.
In ogni caso un nido è spesso costruito in luoghi ben appartati e molto al di fuori della portata umana, quindi avvicinarsi e anche fotografare un nido può modificare l’ambiente circostante. Si può calpestare la vegetazione e rompere delle parti fondamentali che lo compongono come rami e foglie. Quindi una nostra curiosità può vanificare il lavoro dei genitori.
Inoltre i nostri movimenti possono insospettire i predatori in agguato, ai quali magari era sfuggito il nido prima che noi glielo facessimo notare. Non a caso in alcune zone il passaggio è vietato proprio per salvaguardare alcune specie.
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F.C.
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