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Polli e volatili

Pappagallini ondulati: 6 segreti per farli vivere più sani e più a lungo

Hai appena acquistato un pappagallino ma non sai molto di questa simpatica specie? Ecco una serie di consigli per prendertene cura nel modo migliore.

Coppia di pappagallini ondulati nella stessa gabbia

E’ quasi impossibile che un bambino passi davanti a un venditore di questi piccoli volatili senza chiederne uno. Colorati, piccoli e simpatici i pappagallini sono davvero irresistibili! Ma una volta portato a casa cosa possiamo fare per farlo vivere più a lungo possibile? Innanzitutto è bene conoscere la specie a cui appartiene per capire quali sono le sue esigenze. Ecco una serie di utili indicazioni per far vivere al meglio e più a lungo possibile il nostro amico canterino.

Come scegliere un pappagallino

Vi sono almeno cento varietà diverse di pappagallini, detti anche ‘parrocchetti’, sebbene quello più comune è la specie ondulata.  Sebbene il luogo di provenienza possa essere lontanissimo dalle nostre terre (Australia, Africa, Asia o Sud America), questi volatili possono diventare dei simpatici animali domestici. Magari un allevatore fidato può dare utili consigli su quali specie sono più adatte a vivere nella nostra zona, oltre a darci delle indicazioni sui venditori più affidabili.

Valutare l’aspetto del parrocchetto

Vi sono alcuni segnali ‘allarmanti’ da considerare per valutare lo stato di salute del parrocchetto. Soffermatevi sugli occhi: è bene che siano vividi e luminosi. Altra indicazione di buona salute è l’assenza di crosticine attorno alla parte della cera, ovvero quella che sovrasta il becco. Altro fattore da non sottovalutare è la pulizia dell’ano: essa potrebbe rivelare problemi di digestione.

Che caratterino!

E’ meglio scegliere un esemplare di pappagallino canterino e sveglio, poiché quello abbattuto e sonnolento potrebbe nascondere qualche problema di salute. Ma c’è un fattore da non sottovalutare: i pappagallini non rispettano i nostri orari di riposo, dunque è possibile che nelle ore di luce dormano.

La gabbia non è una prigione

E’ importante che la ‘casetta’ del nostro parrocchetto non sia per lui un luogo troppo striminzito, soprattutto se abbiamo in mente di prendergli un simile per compagno/a.

Quanto deve essere grande la gabbia

La dimensione ideale rispetta le seguenti proporzioni: 45x60x60, ma se pensiamo di prendere una coppia di pappagallini scegliamone una più grande in modo che possano volare e avere i propri spazi indipendenti senza sentirsi ‘costretti’ come in una prigione. Meglio preferire una gabbia larga a una alta: questi volatili amano volare da destra a sinistra e viceversa, piuttosto che dall’alti in basso.

Di che materiale deve essere la gabbia?

Forse è superfluo sottolineare che la gabbia non deve essere arrugginita o in cattive condizioni. Quindi se pensiamo di ‘riciclarne’ una badiamo bene al suo stato e valutiamo se è il caso di comprarne un’altra.

No a zinco, ottone e piombo

Sono materiali assolutamente tossici per il nostro parrocchetto. L’ideale è sempre una gabbia in acciaio inossidabile, che resista anche meglio agli agenti atmosferici quando si trova all’esterno dei nostri balconi.

Barre fitte ed orizzontali

La gabbia deve essere delimitata da barre in acciaio non troppo larghe tra loro. E’ importante che lo spazio tra le barre sia sufficientemente stretto per non far incastrare la testa del nostro parrocchetto tra l’una e l’altra. Inoltre è bene che le barre siano poste in orizzontale: i pappagallini amano arrampicarsi con le zampe per tutta la superficie della loro gabbietta.

Attenzione alla pulizia

Uno dei fattori che renderanno la vita del vostro parrocchetto più sana e longeva è di certo la pulizia e la cura che avremo della sua ‘casa’. Foderare la gabbia con della carta assorbente, preferibile alla carta di giornale, è una buona idea per tenere l’ambiente sempre pulito. Una volta sporca è bene cambiarla e sostituirne con altra pulita, per evitare che gli escrementi si depositino a lungo sul fondo.

Inoltre è meglio armarsi di guanti, spugna e sapone detergente per pulire a fondo la gabbia almeno una volta alla settimana.

Alimentazione del pappagallino

Se pensate che dei semi generici possano soddisfare appieno tutte le esigenze nutritive del nostro parrocchetto, sbagliamo. E’ bene che la sua alimentazione sia ricca di alimenti nutritivi e che non danneggino la sua salute.

No ai semi, sì al Pellet

Meglio non basare la sua dieta prettamente sui semi: essi potrebbero causare infezioni batteriche anche letali per la vita del tuo pappagallino. Sebbene possa non piacere loro inizialmente, il pellet è l’alimento migliore per la loro dieta, quindi inizia col sostituire i semi al pellet per alcuni pasti. Nel giro di due settimane il parrocchetto dovrebbe abituarsi al nuovo mangime.

Frutta e verdure

Dei pezzi di frutta fresca o verdure saranno sicuramente di suo gradimento: cerca di variare nella scelta e di non dare mai lo stesso cibo per più giorni di seguito. E’ importante evitare in assoluto: melanzane, avocado, rabarbaro e semi di mela. Questi insieme a cioccolato e caffeina possono rivelarsi tossici per la sua salute.

Acqua in abbondanza

Fai attenzione che il contenitore dell’acqua sia sempre pieno in modo che possa bere ogni volta che ha sete. Inoltre fa in modo da cambiare acqua e cibo ogni giorno per evitare che si depositi sul fondo qualche residuo di cibo o altro.

Che l’ambiente sia accogliente

I pappagallini sono animali di compagnia e come tali amano non restare isolati. Amano la nostra compagnia, a patto che l’ambiente non sia troppo chiassoso per loro.

Luce e calore

E’ bene che l’ambiente sia luminoso e non eccessivamente freddo: spostate la gabbietta in un luogo asciutto e luminoso. Il vostro parrocchetto apprezzerà di certo e magari inizierà a cinguettare più del solito.

Un po’ di compagnia

Benché non sia l’equivalente di trascorrere il vostro tempo con un cane o un gatto, la vostra compagnia per questi volatili è estremamente importante. Amano il suono delle voci e a loro piace molto stare in compagnia o essere in ambienti con più persone. Ma attenzione a non tenere la musica troppo alta: questo potrebbe dar loro molto fastidio!

F.C.

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Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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Francesca Ciardiello

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