I pappagalli mangiano l’argilla, per quale motivo hanno la tendenza a cercare e ad assumere questo elemento? Scopriamolo insieme.
La geofagia, il consumo di suolo, roccia macinata, argilla e terra, è estremamente comune nei mammiferi, negli uccelli, nei rettili e negli invertebrati.
Addirittura, questa abitudine si trova ancora tra molti popoli indigeni attuali, inclusi gli aborigeni dell’Australia e le popolazioni rurali nell’Africa centrale e della Cina.
Nelle foreste tropicali del Sud America il consumo di argilla è particolarmente comune nei pappagalli, nelle scimmie, nei tapiri, nei pècari, nei cervi, nei guan (uccelli appartenenti alla famiglia delle Penelopi), Cracidi e nei Ciacialaca (uccelli galliformi).
In questo articolo, andremo a svelarvi perché alcuni uccelli come ad esempio i pappagalli mangiano l’argilla.
Perché i pappagalli mangiano l’argilla?
La geofagia, è un’abitudine diffusa in particolar modo tra i pappagalli, ma qual è il motivo di questo comportamento alimentare?
In passato si credeva che gli animali mangiassero la terra per procurarsi dei minerali, quali il sale, il calcio, il rame, il ferro o lo zinco, tuttavia per quanto minerali necessari non è una spiegazione del tutto valida per la geofagia.
Ecco perché gli studiosi sono andati avanti nelle ricerche e hanno avvalorato diverse ipotesi su questo argomento.
La prima ipotesi è basata sul fatto che il consumo di alcuni alimenti vegetali tossici, come fogliame, frutti o semi per pappagalli, debbano essere necessariamente accompagnati dalla geofagia.
Questo perché l’argilla è in grado di assorbire e neutralizzare le tossine delle piante.
Un’altra ipotesi, invece sostiene che la geofagia sarebbe legata a richieste nutrizionali aggiuntive in particolare nel periodo riproduttivo.
Infine, c’è l’ipotesi della protezione naturale: recenti ricerche indicano che il profilo argilloso a piccole particelle del suolo, potrebbero essere nella maggior parte dei casi, la ragione principale della geofagia.
Questo perché, nel corpo dei pappagalli, le argille possono legare micotossine (tossine fungine), endotossine (tossine interne), sostanze chimiche tossiche artificiali e agire come antiacido frenando la diarrea nel pappagallo.
In effetti, l’aggiunta di argilla bentoniti migliora l’assunzione di cibo e l’efficienza di conservazione del mangime in ambito zootecnico.
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Quando e come somministrare l’argilla ai pappagalli
È possibile somministrare una volta a settimana o al bisogno acqua argillosa ai pappagallini.
In quanto può aiutare in caso di diarrea, leggere intossicazioni alimentari, blande carenze minerali, e ha il vantaggio che in 24-48 h si ha la certezza che ciascun pappagallino ha assunto un pò di acqua argillosa.
L’argilla può essere sciolta nell’acqua, in misura di 4 cucchiai per litro di acqua (utilizzando un cucchiaio non di metallo).
Deve essere lasciata a disposizione 24-48 ore, ma nel caso in cui si utilizzino i beverini da gabbia per pappagalli occorrerà preparare la sera prima, mezzo bicchiere con dell’acqua e un cucchiaino di argilla, va lasciato riposare tutta la notte e il giorno dopo offerto ai pappagallini, ovviamente filtrato.
In caso di sospetta intossicazione alimentare può essere utile somministrare immediatamente una punta di argilla.
Proprio perché se la causa del malessere è un leggero accumulo di tossine, ciò può bastare a guarirlo.