Oca di Magellano: esemplare ornamentale da cortile, il cui nome le deriva dal famoso stretto. Vediamo quali le altre peculiarità della specie.
Gli animali ornamentali sono animali domestici o selvatici allevati per la loro bellezza e colorazione, piuttosto che per il loro valore nutrizionale o produttivo.
L’interesse per questo tipo di animali è in costante crescita, in tutto il mondo, poiché sempre più persone desiderano avere animali domestici che siano belli e affascinanti.
In questo articolo andremo a conoscere le caratteristiche, le origini, l’habitat, l’alimentazione e le probabili patologie dell’oca di Magellano.
Caratteristiche dell’oca di Magellano
L’oca di Magellano, nota anche come oca delle nevi del Sud, è un uccello grande e pesante che vive nella regione della Terra del Fuoco, in Patagonia.
Ha un’altezza che va dai 50 ai 70 centimetri e un’apertura alare di circa 1,5 metri. Il peso varia dai 3 ai 5 kg.
Il colore del piumaggio è bianco con alcune striature nere sulle ali. Il becco e le zampe sono di colore nero.
La testa dell’oca di Magellano è piccola rispetto al corpo, ma ha un lungo collo, che può essere piegato e allungato a piacimento.
Il becco è piuttosto lungo e dritto. Le zampe lunghe e robuste, adatte per camminare sulla neve e per nuotare.
Quest’oca è un animale socievole che si muove in gruppi di diverse decine di individui. È anche un animale migratore, che si sposta in cerca di cibo a seconda della stagione.
L’oca di Magellano raggiunge la maturità sessuale a circa 3-4 anni di età.
Si tratta di un uccello monogamo, cioè si accoppia con un solo partner durante la stagione riproduttiva, che va da settembre a gennaio (durante questo periodo, si sposta nell’entroterra, dove nidifica).
La coppia di oche costruisce un nido di erba e piante sulla terra ferma, generalmente vicino all’acqua, dove la femmina depone da 4 a 6 uova.
Entrambi i genitori si prendono cura delle uova, che si schiudono dopo circa un mese.
Origini e habitat
L’oca di Magellano (Chloephaga picta) è una specie di uccello anseriforme della famiglia Anatidae, originaria dell’America del Sud, in particolare dell’Argentina e del Cile.
È stata descritta per la prima volta dal naturalista francese Louis Jean Pierre Vieillot nel 1816.
Il nome “Magellano” si riferisce allo Stretto di Magellano, una regione geografica che separa la Terra del Fuoco dal continente sudamericano e che fa parte dell’areale di quest’oca.
Attualmente, ci sono sei sottospecie riconosciute di oca di Magellano. Questa specie di oca vive in ambienti aperti, come praterie, pascoli e pampas.
L’oca di Magellano viene allevata in cattività in molti zoo e parchi faunistici in tutto il mondo.
Tuttavia, essendo originaria dell’America del Sud, in particolare dell’Argentina e del Cile, gli habitat e le condizioni di vita in cattività devono molto simili a quelli naturali, in modo appropriato per garantire il benessere degli animali.
Solitamente, gli spazi per l’allevamento devono essere ampi e confortevoli, in grado di fornire un ambiente naturale dove le oche possano nuotare, pascolare e riposarsi.
Casa mangia l’oca di Magellano
L’oca di Magellano è in grado di adattarsi a diversi tipi di habitat, dalla costa all’interno.
Il suo regime alimentare può variare a seconda della disponibilità di cibo nella zona in cui si trova.
Essendo un uccello migratore, si nutre principalmente di piante acquatiche come alghe, erbe palustri e piante di fiume.
Il suo regime alimentare è principalmente costituito da materiale vegetale ma durante il periodo di riproduzione, può anche nutrirsi di insetti e vermi.
Inoltre, l’oca di Magellano non disdegna piccoli crostacei, molluschi e altri invertebrati che si trovano nei corsi d’acqua o nei pressi delle rive dei fiumi.
Malattie delle oche
Come tutte le altre oche, può essere soggetta a diverse malattie, alcune delle quali possono essere causate da agenti patogeni come batteri, virus, funghi e parassiti.
Ecco alcune delle malattie più comuni che possono colpire le oche:
- aspergillosi: una malattia fungina che può causare difficoltà respiratorie, letargia e perdita di appetito;
- avitaminosi: una carenza di vitamine e minerali essenziali può causare problemi di crescita e sviluppo, nonché una maggiore suscettibilità alle malattie;
- colibacillosi: un’infezione batterica che può causare diarrea e letargia;
- infezioni respiratorie: le oche possono essere soggette ad infezioni delle vie respiratorie superiori, come la rinite infettiva, la bronchite e la polmonite;
- salmonellosi: questa malattia batterica può causare diarrea, vomito e letargia nelle oche.
- verminosi: le oche possono essere infestate da parassiti interni, come vermi intestinali, e parassiti esterni, come pidocchi e zecche.
È importante saper riconoscere le malattie delle oche se si è in possesso di uno o più esemplare e in caso di sintomi di malattia, è importante rivolgersi a un veterinario specializzato in uccelli.