L’oca bianca come animale domestico è spesso utilizzata per la guardia, ma per lo più è allevata per le uova, per le piume, per la carne e per il foie gras.
L’oca bianca domestica o oca delle nevi è originaria del Canada. Questa oca misura da 65 a 85 cm di lunghezza, da 130 a 160 cm di apertura alare e pesa tra 2,5 e 3,5 kg. Sono quindi piccole oche, rispetto ad alcuni dei loro simili.
Riusciamo a identificare solo per dimensioni e peso, il loro genere in quanto, il maschio e la femmina sono uguali.
Durante l’addomesticamento sono stati selezionati per aumentare la loro fertilità. L’oca bianca come animale domestico depone fino a 160 uova all’anno, mentre l’oca selvatica solo da 5 a 12.
È più facile addomesticare un’oca nelle prime sei settimane di vita, quando ancora è molto piccolo, in quanto da adulta tende ad essere un po’ aggressiva.
Si spaventa molto facilmente della presenza dell’uomo, ecco perché emette un forte stridio alla presenza di estranei ed è quindi opportuno abituarla lentamente alla tua presenza prendendotene cura più volte al giorno, almeno fino a che non ti riconoscerà.
Ricorda però che l’oca non ama vivere da sola, prendine sempre almeno due insieme o altrimenti, ci vorranno altri animali domestici per la tua oca, come ad esempio l’anatra la papera o il pollo.
L’oca è assolutamente un’animale fedele nella sua vita di coppia, sceglie il proprio partner a tre anni di vita e ci resta fino alla morte, durante però la vita di coppia il maschio è molto protettivo con la femmina e i pulcini. Quando arriva la fine di uno di essi, l’oca resta da solo, finché non cerca un’altra oca con cui procreare.
E per quanto riguarda proprio la riproduzione, che avviene ogni anno, la femmina depone solitamente cinque uova e le cova per un mese. Sia il maschio che la femmina partecipano alle cure dei piccoli. Successivamente alla nascita, i pulcini d’oca sono in grado di volare all’incirca tra i due o tre mesi .
L’oca può adattarsi a diversi habitat ad esempio: in un prato, in un campo o in un cortile, ma l’importante che abbia un punto d’acqua nelle vicinanze. L’acqua è un posto in cui l’oca si sente al sicuro, dove si lava e si riproduce.
La cosa più importante è che abbia una tettoia o un semplice riparo che li protegga dal freddo e dal vento, oltre che da animali predatori come la volpe o il falco. Anche se l’oca non cerca di scappare, è meglio se le penne sono chiuse, potrebbero comunque evadere.
L’oca si alimenta, come l’anatra, di erba tagliata, cereali e bucce di verdure e ad orari regolari, una volta al giorno bisogna disporre questo cibo nel loro rifugio, anche se l’oca ama in particolare l’erba che può procurarsi da sola dal prato.
Infatti è chiamata “tosaerba ecologico”, proprio come le pecore. Per soddisfare il suo appetito, ci vogliono circa 100 m² di erba. Questo animale si nutre anche di semi (orzo, avena, grano, mais), radici, denti di leone, trifogli bianchi, ma anche verdure (carote, cavoli, insalate).
Perciò se hai un orto coltivato non lasciarla entrare liberamente o ti rovinerà il raccolto. Possono danneggiare e mangiare piante di mais e qualsiasi piccolo grano potrebbe crescere, oltre a un po’di lattuga, può danneggiare anche i piselli.
Alcuni agricoltori li usano persino per eliminare colture difficili o impossibili da coltivare con macchinari, tra cui cotone, erbe e bacche. È importante sapere che l’oca deve avere sempre a disposizione acqua pulita e fresca.
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, una delle caratteristiche dell’oca, è il suo alto grado di lealtà, sia nei confronti del suo allevatore sia con altre oche. Anche se non l’avresti mai immaginato, l’oca è facile da addestrare come se fosse un cane e ha anche un naso molto più efficiente.
Si abitua rapidamente all’uomo ed è molto utile, per il suo comportamento protettivo quando vede arrivare estranei nel suo territorio. Questo uccello comunica utilizzando più di 10 suoni diversi e ne utilizza ciascuno di essi in base alle diverse situazioni in cui si trova.
Nell’antichità questo uccello era molto apprezzato proprio per questa caratteristica, mentre oggi il suo uso è lontano dall’essere domestico. Ora viene allevato per consumare la sua carne, le sue uova e il suo fegato, con cui viene preparato il famoso patè.
Raffaella Lauretta
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