Quali sono le malattie più pericolose delle zampe del canarino? Vediamo come si contraggono e in che modo curarle in maniera efficace.
Anche i canarini possono ammalarsi: d’altra parte i nostri teneri amici sono così piccoli e indifesi che anche una gabbia sporca potrebbe danneggiare irrimediabilmente la loro delicata salute. Ma quali sono le malattie e le infezioni che colpiscono in particolare le loro zampe? Come in natura esistono tante varietà di canarini, allo stesso modo tante e varie sono le tipologie di malattie che possono attaccare le loro zampe. E’ importante capire quali sono i primi segnali da notare per riconoscerle e correre subito ai ripari.
Se pensiamo che solo il corpo del canarino deve essere in forma, in realtà la loro salute parte proprio dalle loro zampe. E’ interessante conoscere il sesso del canarino, ma lo è altrettanto scoprire la sua età, soprattutto prima di procedere all’acquisto. Dalle zampe si rivelano gli anni, tanto è vero che negli esemplari anziani esse sono spesso screpolate e malandate. Ma a parte l’età, come è possibile prendersi cura del piccolo uccellino di casa per evitare che possa incorrere nelle malattie più pericolose per un canarino o altre infezioni? Non è così difficile, basta avere qualche strumento e tanto amore.
I canarini sono, ahimè, soggetti ad una serie di infezioni e patologie che seccano la pelle delle zampe, che non è meno delicata del resto del corpo. Vediamo insieme quali sono le principali malattie delle zampe e in che modo possiamo riconoscere i primi segnali sul nostro canarino.
Estate, periodo di zanzare. Non è solo il fastidio e il ponfo che si forma subito dopo, ma in alcuni casi, sui nostri canarini una loro puntura può essere letale. Infatti i canarini in generale, e quelli piccoli in particolare, sono molto delicati. Come accorgersi se il canarino è stato ‘colpito’? Le zampe appaiono gonfie, infettate e vedremo di certo il canarino che tenta di lenire il prurito beccandosi. Questa operazione potrebbe solo peggiorare la situazione quindi è meglio correre ai ripari. La migliore arma di difesa è sempre la prevenzione: in casa è bene installare delle zanzariere alle finestre. Ma se una zanzara riesce ad insinuarsi in casa nostra e nella gabbia del nostro amato canarino, allora sarà il caso di avere a portata di mano della tintura di iodio: meglio non abusarne e utilizzarla solo sulla zona interessata. Infatti un uso eccessivo di questa sostanza potrebbe favorire la formazione di piaghe, altrettanto difficili da curare.
Anche le zampe possono essere soggette a rogna: scaturisce esattamente come si verifica la rogna nei cani. Trattandosi di una malattia parassitaria, essa ha origine da un acaro il cui nome latino è Knemidocoptes pilae. Dove si trova? Solitamente si aggrappa alla cute delle zampe e fa il suo lavoro di scavo, creando dei veri e propri tunnel. Questa sorta di galleria solleva delle piaghe rialzate nelle zampe: ciò che apparirà ai nostri occhi sembrerà una zampa a sfoglie. Il veterinario dovrà consigliare un farmaco adatto da spalmare delicatamente sulle zone più danneggiate.
Non è sempre colpa di parassiti o insetti! Talvolta anche il freddo, l’umidità e il gelo possono irritare le zampe sensibili del canarino. Inoltre il problema parte proprio da lì, per poi creare problemi ben più seri alla sua salute. Infatti anche questi teneri animali domestici possono soffrire di artrite e reumatismi. Il rimedio migliore, consigliato dalla maggior parte dei veterinari, è solitamente una pomata al cortisone da associare a una terapia antibiotica. Anche l’olio di fegato di merluzzo potrebbe rivelarsi un’ottima crema idratante per le sue zampe.
Una vera e propria piaga del periodo autunnale ed è una delle malattie più diffuse tra i canarini. Le zampe colpite dalla patologia appaiono con dei ponfi, che poi si trasformano in vescicole e pustole. Purtroppo, sebbene non vi sia alcuna cura per il vaiolo, è disponibile un vaccino come ottima prevenzione.
E’ vero che le zanzare possono colpire i canarini a prescindere dal loro stato di salute fisica, ma è altrettanto vero che qualcosa si può fare per prevenire l’insorgere di alcune patologie. Innanzitutto la cura e la pulizia della gabbia del canarino sono fondamentali per renderle più forti ai possibili attacchi di agenti patogeni e microbici. Ecco quali condizioni fisiche rendono il canarino più vulnerabile.
Carenze alimentari: l’uccellino ha bisogno di Vitamine (A, E, H). quando queste vengono a scarseggiare allora la cute sembrerà più sottile o al contrario più spessa e meno flessibile. La durezza delle zampe favorisce l’insorgere di piaghe e piccole lesioni, che diventano facile via di accesso a germi e batteri.
Obesità: le zampe devono sorreggere il peso dell’animale. E quando questo è eccessivo lo sforzo degli arti è più gravoso: quindi è facile che vi siano traumi da compressione della zampa. Questo fenomeno è detto ‘bumblefoot’ ed è tipico di canarini particolarmente grossi come il Border ed il Norwich.
Igiene: se le superfici con le quali il canarino entra in contatto sono sporche, maleodoranti o abrasive da graffiarlo, le zampe sono le prime ad essere in pericolo. La scarsa igiene infatti può favorire l’insorgere di malattie anche piuttosto serie, che spesso si rivelano troppo tardi per poterle curare.
Acqua: non solo quella potabile ma anche la presenza di laghetti o vaschette dove i canarini acquatici possono bagnarsi le zampe. Infatti in entrambi i casi si causa disidratazione, che favorisce le spaccature nella pelle e l’entrata di parassiti.
Oltre a osservare attentamente l’aspetto delle zampe del canarino, vi sono alcuni test che è possibile prenotare (naturalmente dietro consiglio dell’esperto e la sua prescrizione) per diagnosticare con certezza quale patologia affligge le zampe del nostro canarino. La radiografia guarda la parte osteo-articolare interessata, mentre la coltura batterica definisce i germi responsabili. Solitamente si adotta una cura antibiotica, ma dipende dal caso specifico: vengono somministrati per bocca o con l’applicazione diretta sulla zona interessata, dopo averla pulita a fondo.
Per coloro che vogliono adottare rimedi naturali, molto utili allo scopo si sono rivelati i composti a base di Aloe vera, Melaleuca e Rusco, propoli e oli naturali a base vegetale. L’intervento chirurgico è spesso evitato ma, quando è il caso di farlo, sarà efficace nell’eliminare tutti i tessuti necrotici prima che infettino quelli sani.
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F.C.
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