L’Oca delle Nevi: specie rara ornamentale da cortile e giardino

L’Oca delle Nevi: specie rara ornamentale da cortile e giardino

L’Oca delle Nevi si caratterizza per vivere in luoghi freddi e poco ospitali. Vediamo le caratteristiche di questa specie ornamentale.

Oca delle Nevi
Oca delle Nevi. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Nel corso degli anni l’Oca delle Nevi ha riscosso un enorme successo come animale da cortile.

Si tratta di un uccello facente parte della famiglia Anatidae, molto apprezzato come specie ornamentale.

Sono infatti tanti gli appassionati che adorano abbellire il loro cortile ed il loro giardino, con questi meravigliosi esemplari.

In questo articolo, vi daremo perciò, quante più informazioni in merito alle caratteristiche, le origini, l’habitat e l’alimentazione di quest’oca che può essere tenute in totale libertà.

Caratteristiche dell’Oca delle Nevi

L’Oca delle Nevi (Anser caerulescens) misura in altezza da 63,5 a 78,7 cm e in media raggiunge i 70 cm di lunghezza, il peso è compreso tra i 2 e i 3 kg.

In questa specie maschi e femmine sono simili nell’aspetto, anche se solitamente i maschi sono più grandi.

Nell’Oca delle Nevi sono state osservate due fasi: la fase blu e la fase bianca.

Un tempo si pensava che le oche delle nevi e le oche blu fossero due specie diverse, ma non lo sono.

Durante la fase bianca l’oca delle Nevi presenta penne e piume completamente bianche tranne che nelle punte delle ali, che sono nere.

Mentre, durante la fase blu il piumaggio è grigio-bluastro invece che bianco, tranne sulla testa, sul collo e sulla punta della coda.

Per entrambe i piedi e le gambe sono rossi, il becco è rosa, ed è presente una macchia nera alla base del becco che ricorda un sogghigno.

L’Oca delle Nevi matura tra i 6 mesi e 1 anno, la femmina dopo l’accoppiamento depone le uova e l’incubazione dura circa 25 giorni.

I pulcini impiegheranno circa 5 settimane di vita, per diventare autonomi.

L’Oca delle Nevi è un animale gregario e monogamo, ma è nota per il suo forte starnazzare e i suoi richiami.

Ecco perché come tutte le oche, anche questa specie è una perfetta oca guardiana. Tuttavia presenta un carattere piuttosto mite e mansueto.

Origini e habitat dell’Oca delle Nevi

L’Oca delle Nevi vive in una vasta area geografica nell’America settentrionale.

oca delle nevi a riva
Habitat dell’Oca delle Nevi. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Il suo habitat generalmente sono: lagune costiere, paludi, terreni formati dal fango lasciato da fiumi e maree ed estuari, ma è stata avvistata anche delle praterie e nei terreni agricoli.

Per allevarla in cortile o giardino, occorre tenere presente che ogni oca deve avere 100 m2 di prato e un grande recinto, ancor meglio se le lasciate libere e avete nei pressi del vostro terreno un fiumiciattolo.

Ad ogni modo, se ciò non è possibile, è bene costruirgli vicino un piccolo laghetto.

È importante anche lasciare la possibilità alla coppia di creare un posto in cui poter fare il nido e depositare le uova.

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Alimentazione

L’Oca delle Nevi mangia rami, erba presente nel giardino, è generalmente autonoma.

Il fogliame lo riesce a strappare facilmente grazie al del bordo tagliente presente nel becco. Non disdegna piccoli invertebratipiccoli insetti.

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Malattie delle oche

Le principali malattie che possono colpire le oche, tutte le specie, compresa l’Oca delle Nevi, sono:

  • Aspergillosi: trasmessa da un fungo, questa malattia intacca le vie respiratorie;
  • Chlamydia e Pasteurellosi: un batterio in grado di causare problemi di carattere respiratorio, diarrea, congiuntivite e atrofia dei muscoli del petto;
  • Cloacite: anche detta infiammazione della mucosa della cloaca, può verificarsi con una carenza di vitamine A, E e D, nonché di mangimi minerali;
  • Coccidiosi renale: un’infezione che viene trasmessa attraverso le uova e le feci;
  • Rachitismo: causato da un’esposizione insufficiente degli uccelli al sole, nonché da una diminuzione della vitamina D nel corpo;
  • Disturbo digestivo: causata da un’alimentazione poco variata e provoca diarrea nelle oche, crampi al collo e persino paralisi.

 

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